Da Proust a Marquez, ecco il “Sud” di Mario Fortunato
Da Proust a Marquez, passando per il Sud. Sono i temi del libro di Mario Fortunato, presentato nell’ambito dell’ultimo incontro della decina 2021 del Premio Sila, nella sede della Fondazione a Cosenza.
Lo scrittore e giornalista, collegato in streaming, ha parlato della sua opera che tratta la storia di una famiglia che abbraccia tutto il Novecento coincidendo con la storia d’Italia, e ha conversato con la direttrice del Premio Gemma Cestari e con il docente dell’Università della Calabria Battista Sangineto.
“Sud – ha affermato l’autore – è una vicenda piuttosto autobiografica, dove tuttavia i luoghi non vengono nominati per far sì che il lettore nelle pagine si riconosca e proietti se stesso. Sono andato via dalla Calabria dopo il liceo – ha aggiunto Fortunato – come vanno via i ragazzi, col bagaglio leggero e la voglia di scoprire e creare il mondo. Solo a distanza di quarant’anni, quando anche l’ultima persona che mi legava a quel sud è venuta meno, ho deciso di fare i conti con un mondo che avevo tralasciato, ma mai dimenticato”.
Tra i temi trattati ci sono state le radici, i distacchi, gli allontanamenti e le separazioni, mondi magici e mitici, “lontani – hanno fatto notare i relatori dell’incontro in riferimento al libro – da quei cliché che spesso sul sud e sulla Calabria in particolare vengono propinati”.
“Ho cercato di raccontare un sud – ha, non a caso, ribattuto Fortunato – distante dagli schemi sociologici classici e da quella frequente tendenza a parlare solo di ‘ndrangheta o questioni analoghe. Il sud è anche altro e dunque ho fatto luce su una famiglia borghese, capace di aprirsi al mondo; le cui vicende, come si accennava, risultano ben intrecciate con quello che è accaduto in Italia nell’arco di cinquant’anni”.
In ultimo, il focus sui libri e su quella letteratura a cui Fortunato è legato e da cui, pertanto, consapevolmente o inconsapevolmente è stato influenzato per la stesura del romanzo: “Proust con la Recherche è qualcosa di per me nodale, sebbene i recensori abbiano spesso accostato Sud a Cent’anni di solitudine di Marquez, cosa che mi ha reso davvero entusiasta”.