Raid punitivo contro padre e figlio a Cutro, pene per 20 anni ai 15 indagati

Crotone Cronaca

Condanne per più di 20 anni di reclusione sono state decise dal Gup Michele Ciociola nei confronti dei 15 indagati ritenuti gli autori del violento pestaggio subito la sera del 19 maggio scorso, a Cutro (QUI), dal papà e dal fratello di una ragazza che aveva interrotto la relazione con uno degli arrestati.

Il Giudice per l’udienza preliminare ha dunque accolto le istanze di patteggiamentopena concordata tra le parti” proposte dai legali dei coinvolti, che rispondevano a vario titolo dei reati di atti persecutori, lesioni personali, calunnia, favoreggiamento, violenza privata, detenzione di armi da sparo e spari in luogo pubblico.

Le richieste, tra l’altro, erano state già vagliate positivamente dalla Procura della Repubblica di Crotone, a testimonianza del solidissimo impianto accusatorio raccolto dai Carabinieri della Stazione di Cutro durante le indagini sull’accaduto, dirette dal Sostituto Ines Bellesi, e coordinate dal Procuratore Capo Giuseppe Capoccia.

Le investigazioni erano state avviate subito dopo l’accaduto, che ebbe un risalto mediatico nazionale oltre a provocare evidentemente un grande sdegno nell’opinione pubblica.

La vicenda vedeva coinvolta una giovane del posto, la cui famiglia, dopo che la ragazza interruppe la relazione sentimentale con uno dei condannati, aveva subito delle minacce pesanti, culminate con due spedizioni punitive nei confronti del padre e del fratello.

Quest’ultimi, come si ricorderà, furono aggrediti con mazze da baseball e tubi in ferro, tra l’altro proprio nelle vicinanze della Caserma dei Carabinieri, dove le vittime si erano poi dirette per trovare rifugio e denunciare quanto stesse accadendo. Vittime che riportarono anche delle ferite giudicate di grave entità.

I tempestivi accertamenti avviati dai militari cutresi permise di ricostruire nei particolari entrambe le aggressioni, identificando i presunti autori e i rispettivi ruoli e condotte che tennero durante i fatti, con particolare riferimento anche alla detenzione illecita delle armi utilizzate, rinvenute successivamente nelle loro disponibilità e quindi sequestrate.

TUTTE LE CONDANNE

Nel dettaglio, la condanna più elevata, ovvero di 3 anni di reclusione, è stata inflitta ai fratelli Salvatore e Giovanni Oliverio, rispettivamente di 23 e 20 anni d’età; 2 anni e 6 mesi sono stati irrogati invece al padre, Fedele Oliverio, di 49 anni.

Inoltre, altri 2 anni e 8 mesi per Giuseppe Oliverio (62 anni) e Fedele Oliverio (26); 2 anni e 2 mesi a Antonio Marchio (48); ed un 1 anno e 8 mesi per tutti gli altri imputati: Giuseppe Brescianini (23), Pietro Iembo (26), Carlo Oliverio (32), Rosario Oliverio (31), Luigi Oliverio (60); Giovanni Oliverio (25), Salvatore Marchio (24), Giuseppe Pio Marchio (19), e Matteo Cordua (18).

Ai fratelli Marchio, a seguito del loro deferimento per i gli stessi citati fatti, era già stata immediatamente revocato il Reddito di Cittadinanza (QUI).

"UN ECCELLENTE RISULTATO"

“L’eccellente risultato conseguito in termini giudiziari, che apre le porte alla possibilità per le vittime di richiedere e ottenere i previsti risarcimenti per i danni patiti - viene affermato con soddisfazione dagli investigatori - ha ribadito l’indefettibile importanza della collaborazione tra le vittime di ogni reato o sopruso con le Istituzioni e, nella fattispecie, con l’Arma dei Carabinieri e la Procura della Repubblica crotonese”.