L’olio calabrese vola nello spazio: sarà nella dieta degli astronauti della Iss

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L’astronauta Samantha Cristoforetti mentre prepara la cena sulla Iss (Foto: Esa, Asi)

L’olio calabrese vola nello spazio. Il prodotto lascerà la Terra nella primavera del 2022 per raggiungere la Iss, ovvero la Stazione Spaziale Internazionale, grazie a una opportunità di volo dell’Agenzia Spaziale Italiana.

È quanto annuncia la stessa Asi in occasione della Giornata internazionale dell’ulivo, agenzia che ha realizzato il progetto nel quadro di un accordo con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (il Crea), che si è avvalso della collaborazione di Coldiretti e Unaprol (il Consorzio Olivicolo Italiano).

Tra i quattro extravergini “spaziali” selezionati, prodotti italiani di altissima qualità, c’è anche quello calabrese in rappresentanza delle coltivazioni della nostra regione.

Parte degli oli sarà destinata alla preparazione del cosiddetto bonus food dell’equipaggio delle Expedition 67/68, di cui è parte l’astronauta italiana del corpo astronauti dell’Esa, Samantha Cristoforetti.

L’accordo, che permette il lancio in orbita della selezione di oli extravergini di oliva, ha lo scopo di sottolineare l’importanza del nostro patrimonio agroalimentare, valorizzare e sensibilizzare un asset nazionale strategico per l’export, oltre che promuovere i principi di una corretta alimentazione.

Principi fondamentali anche in ambio spaziale, dove la giusta alimentazione degli astronauti è un tema importantissimo per la salute a bordo.

Sono stati provati da numerosi studi scientifici gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio extravergine d’oliva.

Gli extravergini selezionati dalla Coldiretti e dall’Unaprol per il progetto sono accomunati da un alto contenuto in antiossidanti naturali, che sono essenziali per chi, come gli astronauti, è sottoposto a condizioni di intenso stress psico-fisico.

L’Accordo tra Crea, Asi, Coldiretti e Unaprol è scientificamente molto importante per verificare la conservabilità e la gradevolezza dell’olio extravergine d’oliva in determinate condizioni e per confermare le straordinarie proprietà organolettiche dell’olio stesso.

Il progetto verrà seguito dal Centro Crea Ofa, sede di Rende, in Calabria, che già si è distinto per il completamento della mappatura genomica del cultivar Leccino.