Crisi degli agriturismo, Aceto: “Occorre sostegno per evitare licenziamenti”
"La tenuta delle presenze nei mesi estivi non è stata certo sufficiente a colmare i pesanti vuoti degli altri periodi dell’anno nelle circa 400 strutture operanti con 12.200 posti a tavola e circa 1.500 posti letto". È quanto denuncia il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto, che parla di "un colpo micidiale ad un sistema che alimenta e sorregge anche l’economia di altri settori soprattutto nelle aree rurali e zone interne, si pensi solo alla vendita dei prodotti tipici, e che svolge anche un importante ruolo di presidio ambientale del territorio e della biodiversità".
"Si è concluso infatti un anno ancora molto difficile dopo un 2020 drammatico con arrivi che sono ritornati al livello del 2010, con il fatturato che si è dimezzato dopo investimenti da parte degli operatori agrituristici" prosegue Aceto. "Il rischio adesso è, anche, la perdita di posti di lavoro e quindi famiglie che si ritroverebbero senza reddito, oltre alla perdita di maestranze con elevati requisiti professionali sulle quali le aziende agrituristiche hanno investito".
"L’incognita e il pericolo saranno gli inevitabili licenziamenti se non s'interviene tempestivamente con la cassa integrazione, così come preannunciato nelle scorse settimane dal Governo" conclude Aceto, che torna dunque a chiede "misure di sostegno" in quanto le precedenti misure "non sono sufficienti".