Torino. In un box denaro, Rolex e gioielli: scovato il tesoro del latitante Raso

Calabria Cronaca

Sarebbe riconducibile al boss di ‘ndrangheta Vittorio Raso, da tempo radicato a Torino e noto con il soprannome di Esaurito, un vero e proprio tesoro scoperto dalla Squadra Mobile piemontese.

Un tesoro ritrovato a seguito dell’arresto in flagranza di due uomini (S.L. e M.P. le loro iniziali) ritenuti coinvolti in un ingente traffico di droga e che secondo gli investigatori potrebbero essere collegati proprio con Raso.

Un’intuizione probabilmente corretta, almeno a giudicare da cosa è stato scoperto dagli agenti nel corso di un controllo in un garage di Nichelino: oltre 400 mila euro in contanti suddivisi in vari pacchetti, ai quali sommare gioielli e orologi preziosi per un valore complessivo di oltre 200 mila euro.

In particolare, nel corso dell'operazione sono stati rinvenuti anche dei ritagli di giornale riportanti notizie proprio sull'arresto di Raso.

Personaggio di spicco della 'ndrangheta, l'Esaurito era latitante a seguito di una condanna in primo grado a 20 anni di carcere per vari reati, tra cui il traffico internazionale di droga, e venne rintracciato ed arrestato due anni fa a Barcellona (QUI).

Tuttavia, venne scarcerato due giorni dopo in quanto in Spagna per il reato di usura non è previsto il carcere.

Il quarantatreenne riuscì allora a far perdere nuovamente le proprio tracce e ad oggi è ancora latitante. Gli inquirenti ritengono che il sodalizio dedito al traffico di stupefacenti sia ancora operativo, diretto ed organizzato proprio da Raso.

L’ARRESTO

Gli agenti sono giunti ai due arrestati mentre questi uscivano da uno stabile a Moncalieri (nel torinese); un’immediata perquisizione ha consentito di rinvenire all’interno del loro appartamento della marijuana, circa 10 chili e mezzo, oltre ad quasi un chilo e mezzo di hashish, materiale per il confezionamento della droga, una bilancia di precisione, una macchina per il sottovuoto e 16.500 euro in contanti confezionati sottovuoto.

Le perquisizioni, estese negli altri immobili nella disponibilità di S.L., ovvero la sua abitazione di residenza, quella dei genitori ed il suo ufficio (lo stesso è un imprenditore dei trasporti) hanno portato a ritrovare e sequestrare un revolver calibro 38 detenuto illegalmente, altri 28.790 euro ed un “jammer”, una apparecchiatura solitamente utilizzata per inibire le frequenze radio degli antifurti e delle apparecchiature per le intercettazioni.

Durante la perquisizione presso l’impresa di trasporti dell'uomo è stato poi rinvenuto il contratto relativo al garage interrato di Nichelino, di cui S.L. avrebbe negato di averne la disponibilità.

È stato qui che, così, è stato scovato un vano nascosto, ricavato realizzando dei manufatti in cemento: un’intercapedine all’interno della quale vi era un contenitore in metallo chiuso con un lucchetto e una catena.

Forzata questa cassaforte rudimentale, dal suo interno sono stati recuperati la somma in contanti, i 10 Rolex e i monili in oro.