Droga e riciclaggio, scoperta rete criminale internazionale: 42 arresti
Traffico internazionale di droga e riciclaggio: questo il business illecito scoperto dalla Guardia di Finanza di Trento, che questa mattina ha tratto in arresto 42 persone (cinque delle quali rintracciate all'estero, in Colombia e Spagna) al termine di una articolata indagine condotta assieme alla Procura, allo Scico, alla Dia ed all'Europol.
Un punto raggiunto grazie alle particolari attività svolte dal Gico, che ha impiegato un agente sotto copertura che, nel corso degli anni, è stato in grado di documentare i rapporti dei vari broker della droga con i vertici dei cartelli sudamericani. Rapporti che avvenivano tramite esponenti della 'ndrangheta e di Cosa Nostra.
Anche in questo caso, l'attività di indagine si è avvalsa di particolari applicativi informatici - come Sky Ecc ed Encrochat, forniti dall'Europol - che hanno permesso di decifrare le chat impiegate dai criminali per comunicare tra di loro, e di scoprire così numeri prelievi di denaro contante.
L'ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE
Sarebbe emerso infatti che l'organizzazione a delinquere era suddivisa in tre differenti livelli organizzativi, tutti incentrati sul traffico internazionale di droga (nella fattispecie, cocaina fornita direttamente dai cartelli sudamericani) e sul riciclaggio di denaro, che avveniva a livello globale.
In particolare, i cartelli colombiani e messicani avrebbero messo a punto un sistema di cessione della droga "a credito": il valore dello stupefacente veniva poi incassato tramite una fitta rete di mediatori internazionali, che collettavano le somme anche sottoforma di beni e servizi.
Solido il rapporto tra i cartelli e gli esponenti della criminalità organizzata italiana: questi infatti ricevevano la droga a credito e si occupavano poi di immetterla nelle piazze di spaccio.
Dalla vendita recuperavano le somme dovute: il denaro veniva poi consegnato ai "money collector" (chiamati anche corrieri), che li trasferivano a loro volta ai "money mule" (ossia i prelevatori).
Proprio questi si occupavano di smistare il denaro tramite numerosi bonifici (quasi sempre in dollari), che avvenivano verso aziende compiacenti e sparse in tutto il mondo, in particolare in Cina, Turchia ed anche negli Stati Uniti.
Queste aziende - tutte ritentue far parte dello stesso "disegno criminale" - avevano poi dei clienti sudamericani, ai quali corrispondevano le somme di denaro.
Tutto il sistema appariva come lecito, ma in realtà era stato organizzato per creare una fitta rete per ripulire il denaro e corrisponderlo così ai broker dei cartelli, in maniera pulita ed in moneta locale.
GLI ARRESTI E SEQUESTRI
L'operazione trae origine da una lunga indagine avviata nel 2019 e svolta in 27 paesi differenti (tra cui Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna e Colombia) dalle rispettive forze dell'ordine. Fondamentale il contributo dell'Homeland Security Investigation nonchè della Procura di Bogotà.
Documentati ed accertati 42 episodi di raccolta di denaro, per un totale di circa 18 milioni e mezzo di euro trasferiti in contanti tramite appartenenti al sodalizio, che spesso si davano appuntamento in aree poco frequentate tramite applicazioni di messaggistica criptate.
Sono 47 le persone coinvolte nell'indagine, 26 delle quali di nazionalità straniera (Colombia, Marocco, Albania e Siria): tutti avrebbero avuto un ruolo nel riciclaggio di denaro o nel traffico di droga. Sono invece 42 le persone tratte in arresto.