Sanità, Occhiuto: “Ecmo pediatrico al Centro-Sud solo a Roma e Taormina”
Ecmo in Calabria solo per pazienti adulti o per i bambini che pesano più di 11 chili. Manca invece l’Ecmo pediatrico. È quanto fa sapere il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervistato da Radio Capital in merito alla vicenda della piccola Ginevra (LEGGI).
“L’unità operativa complessa di terapia intensiva pediatrica non necessariamente ha l’Ecmo, che è uno strumento che permette l’ossigenazione extracorporea del sangue. L’Ecmo in Calabria ce l’abbiamo e siamo tra i pochi ad avere queste strumentazioni: al Sud ce l’hanno solo il Policlinico di Bari, il Mater Domini di Catanzaro, e l’Ismett di Palermo”, ha detto Occhiuto che ha proseguito specificando che l’ecmo pediatrico c’è “soltanto al Bambino Gesù di Roma - centro di riferimento per tutto il Centro-Sud - e un ospedale di Taormina, in Sicilia”.
L’Ecmo pediatrico non c’è in Calabria, perché “è estremamente complesso attivarlo per curare i bambini, serve un cardiochirurgo pediatrico, servono figure professionali altamente qualificate e specializzate. Avere un Ecmo anche in una Regione come la Calabria, che ha 1,8 milioni di abitanti, per trattare due o tre bambini all’anno, significa mettere questo strumento nelle mani di medici che non avrebbero mai la manualità e l’esperienza adeguata per farlo funzionare. Mentre un ospedale come il Bambino Gesù lo utilizza ordinariamente, e per questo le Regioni del Centro-Sud si affidano al Policlinico universitario di Roma per i casi più gravi”.
Occhiuto nella stessa intervista ha inoltre assicurato che la Regione realizzerà “un’unità operativa complessa di terapia intensiva pediatrica a Catanzaro, presso il Mater Domini, l’Azienda ospedaliera universitaria. Purtroppo la difficoltà maggiore che abbiamo in Calabria è quella di reperire i medici. È vero che c’è una penuria di medici in tutta Italia, soprattutto di anestesisti, ma anche di pediatri”.
Ha parlato dell’ospedale di Polistena “i cui bandi di assunzione per medici pediatri sono andati sempre deserti. Questo perché un giovane neo laureato pediatra ha mercato in tutti i sistemi sanitari regionali, e allora preferisce andare dove magari le cose funzionano meglio: dobbiamo impegnarci per fare in modo, innanzitutto, di avere un sistema regionale che funzioni meglio”.
Ha così parlato delle azioni messe in campo per “incentivare i medici a restare o a venire in Calabria”, come “proporre dei bandi che prevedano assunzioni a tempo indeterminato, perché tante volte i concorsi sono a tempo determinato e quindi questi giovani professionisti fanno altre scelte”.
(ultimo aggiornamento 20:21)