Aggressione nel carcere di Catanzaro: dottoressa presa in ostaggio da un detenuto
Un nuovo caso di aggressione si è registrato nel pomeriggio di oggi nel carcere di Catanzaro. A renderlo noto è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, che ha riferito di un detenuto che, armato di un punteruolo rudimentale, ha sottratto le chiavi all’operatore della penitenziaria in servizio e successivamente ha preso in ostaggio una dottoressa dell’azienda sanitaria.
Solo la professionalità, l’astuzia operativa e le capacità di negoziazione della Polizia penitenziaria hanno consentito, dopo circa un’ora, di ristabilire l’ordine e mettere al sicuro il medico, senza peraltro fare uso della forza.
De Fazio ha affermato però come sia “singolare … che a perpetrare questo ennesimo atto proditorio sia stato sempre lo stesso ristretto che già il 6 febbraio scorso aveva innescato fortissime tensioni, artefice anche di molteplici aggressioni ai danni degli operatori e rispetto al quale il dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria a tutti i suoi livelli di responsabilità appare colpevolmente disorganizzato e inerme”.
Il detenuto, sostiene il sindacalista, è ormai considerato un “aggressore seriale e per questo tristemente noto in molte carceri d’Italia”.
Da Catanzaro era già stato allontanato per ben due volte per motivi di ordine e sicurezza, ma poi vi è ritornato “in quella che più che una strategia della gestione detentiva - ha sbottato il segretario generale della Uilpa – appare come una vera e propria pratica di turismo penitenziario a carico dei contribuenti”.
Il recluso, per di più, risulterebbe affetto da patologie mentali, ma è custodito in un reparto ordinario “dove temiamo non possa ricevere tutte le cure di cui avrebbe bisogno, divenendo così anche lui vittima di un sistema che si presta a divenire carnefice persino nei confronti degli stessi operatori”.
“Domani il Consiglio superiore della Magistratura dovrebbe dare il via libera alla nomina di Carlo Renoldi a capo del Dap e, successivamente, dovrebbe ultimarsi l’iter che porterà al conferimento dell’incarico da parte del Consiglio dei Ministri e all’effettivo insediamento”.
“Alcuni dei principali e più urgenti problemi di cui dovrà occuparsi – conclude Gennarino De Fazio – riguarderanno proprio quelli correlati alle numerosissime aggressioni agli operatori e ai detenuti affetti da patologie psichiche, talvolta anche trattenuti in carcere sine titulo”.