Locri, presunto abuso d’ufficio nel servizio veterinario dell’Asp: sospeso il dirigente
Un'articolata indagine coordinata dalla Procura e dal Tribunale di Locri, nata a seguito di una serie di denunce presentate ai Carabinieri della compagnia localee successivi controlli, ha portato alla sospensione per un anno dall'incarico del dirigente provinciale del servizio veterinario (area C) dell'Asp di Reggio Calabria, con l'accusa di abuso d'ufficio.
L'indagine - ancora in fase preliminare - avrebbe permesso di accertare una serie di condotte di rilievo penale a carico del dirigente, sia per quanto emerso nelle documentazioni presentate dai denuncianti che per quanto appurato dai militari del Nas a seguito di appositi controlli.
Secondo quanto ricostruito, il dirigente avrebbe ripetutamente rifiutato di dare seguito ad atti e direttive. Si sarebbe dunque, di volta in volta, rifiutato di dar seguito ad indicazioni interne e circolari, motivando il tutto con cavilli di natura burocratica e persino rifiutandosi di delegare il tutto a colleghi o collaboratori.
Una condotta definita "censoria", che avrebbe di fatto impedito il corretto svolgimento dell'attività professionale con ripercussioni su tutti i veterinari operanti nell'area della locride.
Il mancato rilascio delle autorizzazioni sanitarie, infatti, avrebbe impedito o comunque rallentato l'operatività di numerose strutture veterinarie, arrivando anche al punto di far desistere alcuni degli attendenti che, dopo anni di studio e sacrificio, non sarebbero riusciti ad ottenere il lecito riconoscimento professionale.
"L’inosservanza delle normative vigenti in materia, l’adozione di criteri non uniformi e l’inerzia circa l’attivazione delle procedure burocratiche propedeutiche costituirebbero elementi caratterizzanti l’azione illecita dell’odierno indagato che di fatto avrebbero cagionato ingiusto danno alle persone offese ma soprattutto dimostrerebbe una condotta non aderente al perseguimento dell’interesse pubblico, violando in modo palese e reiterato il principio di imparzialità della stessa Pubblica Amministrazione" si legge nell'ordinanza.
L'esasperazione ha così spinto diversi veterinari a sporgere regolare denuncia, che ha portato alla sospensione del dirigente da ogni incarico.