Operazione Thomas, dissequestrata la società dei Lerose
Con due ordinanze depositate proprie ieri, mercoledì 16 marzo, il Tribunale di Catanzaro ha disposto il dissequestro della società Idro Impianti Lerose srl e la sua restituzione agli aventi diritto, accogliendo l’appello proposto dall’avvocato Gaetano Liperoti, legale degli interessati, i due soci Pietro e Giuseppe Lerose.
La ditta si occupa di conduzione e gestione di potabilizzatori, depuratori e reti idriche e fognarie oltre che di servizi di autospurgo.
Nel gennaio del 2020 è stata raggiunta da un provvedimento di sequestro preventivo e affidata alla gestione di un amministratore giudiziario, nell’ambito dell’operazione “Thomas” (QUI).
Nell’inchiesta la Dda di Catanzaro contestava a Rosario Lerose, già titolare della ditta individuale che aveva ceduto il suo ramo d’azienda alla società dei suoi figli, i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e di concorso in abuso d’ufficio.
Sotto la lente degli inquirenti finirono alcuni contratti stipulati con il Comune di Cutro in regime di affidamento diretto, nell’ambito di un’attività che portò all’arresto anche del dirigente dell’ufficio tecnico comunale, l’ingegnere Ottavio Rizzuto (QUI), poi deceduto.
Lerose produsse al Tribunale del Riesame dei documenti per attestare che la genesi del rapporto col Comune di Cutro era da fondare in una sentenza del TAR risalente al 2007, che stabilì il proprio diritto alla concessione dell’appalto pubblico, dal quale era stato escluso illegittimamente, e che la Idro Impianti, negli anni seguenti, si è resa protagonista di numerosi contenziosi, in sede civile e amministrativa, per ottenere il riconoscimento dei propri diritti, circostanze antitetiche rispetto al presunto favoritismo contestato dalla Dda.
Ciò portò alla revoca di ogni misura cautelare, ad eccezione del sequestro dell’impresa, che il Gip, con provvedimento del 30 novembre del 2021, decise di mantenere in vita.
Avverso questa decisione, i Lerose hanno proposto appello al Tribunale di Catanzaro che è stato discusso dall’avvocato Liperoti all’udienza dello scorso 22 febbraio.
All’esito della camera di consiglio, il Tribunale in composizione collegiale (Filippo Aragona presidente e relatore, Sara Merlini e Sara Mazzotta a latere) ha così disposto la restituzione dell’impresa.