Inchiesta “Alibante”: in 29 andranno a giudizio
Su 31 coinvolti nell’inchiesta “Alibante” in 29 andranno a giudizio il prossimo 8 luglio a Lamezia Terme. A stabilirlo è stato il gup Alfredo Ferraro nel corso dell’udienza preliminare svolta oggi.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione (consumata e tentata), intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d'ufficio e turbativa d'asta.
Lo scorso mese di marzo la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti (QUI).
Le indagini erano state avviate a seguito delle denunce presentate da alcuni imprenditori lametini circa estorsioni poste in essere da appartenenti alla cosca “Bagalà”, operante sulla zona costiera compresa tra i comuni di Nocera Terinese e Falerna. Tra le conseguenze dell’indagine anche il commissariamento del Comune di Nocera Terinese.
In particolare, il rinvio a giudizio è stato disposto per :Carmelo Bagalà; Maria Rita Bagalà; Andrea Gino Giunti di Aosta; Domenico Aragona; Ferdinando Aragona; Francesca Bagalà; Emilio Barletta; Peppino Calidonna; Francesco Cardamone; Renzo Cardamone; Antonio Cario; Alfredo Carnevale; Giovanni Costanzo; Vincenzo Dattilo; Francesco Antonio De Biase; Luigi Ferlaino; Raffaele Gallo; Antonio Gedeone; Umberto Gedeone, Roberto Isabella; Giovanni Eugenio Macchione; Vittorio Macchione; Antonio Rosario Mastroianni; Vittorio Palermo; Eros Pascuzzo; Benito Provenzano; Alessandro Rubino; Antonio Pietro Stranges; Maria Rosaria Virardi. Alessandro Gallo e Mario Gallo hanno optato per il rito abbreviato.