Inchiesta Alibante, il riesame conferma le misure cautelari
Sono state rigettate le richieste presentate dagli avvocati difensori di diversi soggetti coinvolti nell’inchiesta Alibante (QUI) che ha messo in luce le presunte attività criminali della cosca Bagalà nel territorio lametino.
Un’inchiesta nata dalla denuncia di diversi imprenditori (QUI) e che ha coinvolto 19 soggetti accusati a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno in associazionem mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, tentata e consumata estorsione, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta.
Il Tribunale del Riesame ha dunque confermato le misure applicate dal gip Marco Ferrante, e restano pertanto in carcere Vittorio Palermo, Eros Pascuzzo ed Alfredo Carnevale, mentre rimangono ai domiciliari Francesco Antonio De Biase, Antonio Rosario Mastroianni, Francesco Cardamone, Giovanni Costanzo ed Eugenio Macchione.
Hanno proposto istanza di riesame Vittorio Macchione, Vincenzo Dattilo, Maria Rita Bagalà, Alessandro Gallo e Mario Gallo, mentre il boss Carmelo Bagalà non ha proposto alcuna istanza.