Catanzaro, presunte tangenti: riesame scarcera avvocati coinvolti
Il Tribunale di Catanzaro ha revocato gli arresti domiciliari a Pierpaolo Greco e Pasquale Barbieri, i due avvocati rimasti coinvolti in un presunto giro di tangenti al fine di veicolare la liquidazione della Fondazione Betania (QUI).
Questa mattina è stata dunque accolta la linea difensiva: revocati gli arresti domiciliari, i due professionisti saranno comunque interdetti dalla professione per un anno.
Greco, curatore fallimentare della fondazione, e Barbieri, sono accusati di concussione. Ai due l'accusa addebita l'illecita richiesta di 50 mila euro al presidente della società palermitana Karol spa, l'avvocato Marco Zummo, per "fluidificare" un accordo che consentisse a Karol di continuare a gestire gli asset di Betania per i quali esisteva già un accordo che era in corso di rinegoziazione in seguito del fallimento della fondazione.
Secondo l'accusa, in particolare, Barbieri avrebbe avanzato la proposta a Zummo per conto di Greco. È stato Zummo, con la sua denuncia alla Guardia di finanza, a far scattare l'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica.
Gli investigatori delle Fiamme gialle hanno monitorato Barbieri mentre si ritiene ricevesse una prima tranche di 25 mila euro. L'arresto è scattato nel momento in cui Barbieri ha lasciato nello studio di Greco uno zainetto all'interno del quale c'erano 10 mila euro. La restante parte della somma, 15 mila euro, è stata trovata nello studio di Barbieri.