Inchiesta sul ponte Morandi, rinvio a giudizio per sette persone
Sette rinvii a giudizio nel procedimento scaturito dall'operazione “Brooklyn” sui presunti illeciti nei lavori di manutenzione straordinaria del ponte Morandi e di un tratto della strada statale 280 “dei Due Mari” (QUI).
A processo andranno gli imprenditori Eugenio e Sebastiano Sgromo, di 52 e 55 anni; gli ingegneri Anas Franco Pantusa, di 39 anni, e Silvio Baudi, di 43; il geometra Gaetano Curcio (42); l’ispettore della Guardia di Finanza Michele Marinaro (52) e Rosa Cavaliere (54).
I sette sono accusati a vario titolo di trasferimento fraudolento di valori, auto-riciclaggio, corruzione in atti giudiziari, associazione per delinquere, frode nelle pubbliche forniture, con l'aggravante di aver agevolato associazioni di tipo mafioso.
Secondo le indagini condotte dalla Guardia di finanza, su coordinamento della Dda di Catanzaro, gli imprenditori avrebbero costituito delle società intestandole fittiziamente a una loro collaboratrice, pur mantenendone il controllo.
Inoltre attraverso una di queste imprese sarebbero riusciti a infiltrarsi nei lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino del calcestruzzo del ponte Morandi e di rifacimento dei muri di contenimento di un tratto della strada statale “dei Due Mari”.
L’ipotesi è che con la complicità del direttore dei lavori, dei tecnici Anas abbiano iniziato a usare nelle lavorazioni un tipo di malta di qualità scadente, ma più economico di quello inizialmente utilizzato.
Il tutto - sempre secondo gli inquirenti - potendo contare su una talpa all'interno della Procura di Catanzaro, ovvero l’ispettore della Guardia di finanza, a cui di contesta di aver orientato le indagini facendo passare i due imprenditori come vittime dei clan lametini.
In cambio - per l’accusa – il militari avrebbe ottenuto varie utilità tra cui il trasferimento dalla Dia di Catanzaro alla Presidenza del Consiglio dei ministri.