Mafia: confermata scorta a Massimo Ciancimino
L'ufficio centrale scorte (Ucis) ha confermato, contro il parere della prefettura di Palermo, la scorta a Massimo Ciancimino, alla moglie Carlotta Messerotti e al figlio di sei anni della coppia. La decisione e' stata adottata dall'organismo che ha sede a Roma e che -attraverso la prefettura siciliana- aveva acquisito il parere della direzione nazionale Antimafia e informative e note provenienti dalle Procure di Palermo, Caltanissetta e Reggio Calabria.
Se la Dna si e' mostrata cauta e possibilista sulla conferma delle misure di protezione, gli altri uffici inquirenti hanno sottolineato le violazioni delle regole sulla tutela da parte di Ciancimino (Reggio), la sua inaffidabilità come testimone (Caltanissetta) e, nonostante alcune perplessità sul suo comportamento, il rischio che il figlio di don Vito si irrigidisca e si rifiuti di rispondere ai pm che indagano sulla trattativa. Di fronte a questo l'Ucis, di cui fanno parte rappresentanti dell'Aise e dell'Aisi, ha ribadito la misura dell'auto blindata e di due uomini a tutela. Il prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, non ha voluto commentare. Tra novembre e dicembre Massimo Ciancimino si era allontanato senza comunicare nulla alla scorta e da Bologna, dove ha una delle sue residenze, era andato a Verona a incontrare Girolamo Strangi, commercialista indagato per concorso in associazione mafiosa. Il dialogo era stato registrato dalla Squadra mobile di Reggio Calabria. Ciancimino aveva affari in corso con Strangi, indicato come personaggio vicino ai Piromalli.