30anni dalla strage di Capaci e via D’Amelio. A Reggio un albero per le vittime
Su iniziativa della Questura di Reggio Calabria, un esemplare di Cycas Revoluta è stato piantato ieri mattina nella piazza antistante il Castello Aragonese, a due passi dall'edificio della Corte d'Appello del capoluogo, a trent'anni dalle stragi mafiose di Capaci e Via D'Amelio in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli uomini delle loro scorte.
Presenti insieme alle massime autorità anche i Sindaci f.f. di Comune e Città metropolitana, Paolo Brunetti e Carmelo Versace.
"Il Comune di Reggio Calabria - ha detto Brunetti a margine dell'iniziativa - con orgoglio ha aderito all'iniziativa della Questura nel trentennale dalla strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Una ricorrenza importante e centrale nella storia recente di questo Paese che oggi è chiamato ad onorare la memoria di quei servitori dello Stato che hanno pagato con la vita il loro impegno al servizio della legalità e del bene comune”.
“E se è vero che l'esempio è la fonte del pensiero successivo, oggi - ha proseguito - ricordare è di fondamentale importanza per le giovani generazioni affinché sappiano cosa significa lottare per una causa giusta e soprattutto che si può sempre scegliere da che parte stare nella vita. Non esistono zone d'ombra ma solo il bianco o il nero e uomini come Falcone e Borsellino seppero farla questa scelta, in un momento storico certamente non semplice. Il richiamo a questi valori e a questi insegnamenti da oggi sarà ancora più vivo e presente in città anche grazie al simbolo che oggi viene collocato in questa piazza”.
Sull'importanza di vivere questi momenti con spirito di coesione e unità istituzionale, si è poi soffermato il Sindaco metropolitano f.f. Versace, evidenziando la solennità “di un momento che deve spingerci a cooperare, in modo unitario, sempre al servizio della collettività e della legalità. E a trent'anni di distanza da quella pagina buia della storia d'Italia, il modo migliore che abbiamo per onorare davvero quegli eroi, è interpretare al meglio, con coerenza e integrità morale, il ruolo che ciascuno di noi svolge per la collettività all'interno delle istituzioni”.
“Un impegno – ha concluso - che deve guardare al rilancio di quegli ideali che hanno segnato le battaglie condotte da uomini come Falcone e Borsellino e che oggi ci indicano chiaramente la strada da percorrere per operare sempre dalla parte del bene e a tutela dei principi democratici che sono le fondamenta della nostra Costituzione".