Pirateria audiovisiva. Tv e Pay-tv a prezzi stracciati: sequestrati 500 siti web e 40 canali Telegram
Oltre cinquecento risorse web ed i relativi canali Telegram, esattamente una quarantina, sono finiti sotto la lente degli specialisti del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza che li ha sequestrati nel contesto di una nuova indagine contro il fenomeno della pirateria audiovisiva, meglio nota come Iptv, Internet Protocol Television, realizzata attraverso la trasmissione su internet, non autorizzata, di contenuti protetti.
In previsione dell’ultima giornata del campionato di calcio di serie A e della finale di Conference League gli informatici delle Fiamme Gialle hanno registrato centinaia di nuovi servizi e di risorse che proponevano la vendita di attività di Iptv tramite streaming illegali.
Numerosi canali Telegram - tra cui alcuni con oltre 20 mila iscritti - ne pubblicizzavano i vantaggi e la convenienza offrendo in un unico abbonamento, chiamato “Applicazione Ufficiale”, e ad un prezzo irrisorio, qualsiasi canale Tv e Pay Tv visibile in simultanea da qualunque dispositivo (Telefono, tablet, televisore, Computer, ecc.) consentendo finanche una prova gratuita della durata di un’ora, ed assicurando la garanzia di anonimato a vantaggio dei fruitori.
Contestualmente al sequestro delle risorse Web e dei canali Telegram, avvenuto in simultanea con la prima gara del week-end e nuovamente riproposto per la finale della competizione europea, è stato, infatti, implementato un vero e proprio sistema di tracciamento che ha permesso di individuare gli utenti dei flussi pirata.
Chiunque abbia provato a collegarsi a quest’ultimi è stato immediatamente reindirizzato su un apposito pannello informativo che avvertiva che il sito tramite il quale si stava visionando il programma era sottoposto a sequestro ed i dati di connessione tracciati.
Le analisi conseguenti svolte dagli investigatori, allo stato hanno consentito di appurare l’esistenza di un nuovo sistema di gestione dei flussi informatici, denominato “Stream Creed”, che deriverebbe dal codice sorgente della già nota “Xtream Code”, una piattaforma pirata mondiale già smantellata nel 2019 dallo stesso Nucleo Speciale delle fiamme gialle.