“Platinum”, ‘ndrangheta nel Torinese: chieste pene per oltre 185 anni di carcere
Oltre 185 anni di carcere: ammonta a tanto il totale delle condanne, 19 in tutto, richieste dal pubblico ministero della Dda di Torino, Valerio Longi, nell’ambito del procedimento con rito abbreviato scaturito dall’indagine “Platinum” (QUI).
La richiesta dell’accusa è giunta ieri, lunedì 30 maggio, durante il processo che si sta celebrando nel capoluogo piemontese, al termine di una requisitoria che è durata praticamente tutto il giorno.
Le pene variano da un minino di otto mesi ad un massimo di 20 anni di carcere, come, in quest’ultimo caso, quelle che sono state avanzate per Giovanni, Sebastiano e Domenico Giorgi (classe ‘63).
Tre, invece, le richieste di assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”, per Maria Carbone, Salvatore Violi e Giuseppe Giorgitto.
Durante l’udienza preliminare si erano decisi undici rinvii a giudizio e formulati tre patteggiamenti, oltre ad una richiesta di messa alla prova; altre tre posizioni erano state stralciate per incompetenza territoriale.
Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione mafiosa al riciclaggio dei proventi del narcotraffico in attività commerciali e di ristorazione in Germania.
L’operazione Platinum scattò il 5 maggio del 2021 (QUI): la Dia operò nel torinese colpendo la cosiddetta “locale” di ‘ndrangheta Volpiano e, ovviamente, i suoi presunti appartenenti, spingendosi finanche all’estero, dove la stessa locale aveva esteso i suoi interessi, in particolare in Germania, Romania e Spagna.