“Altanum”. ‘Ndrangheta egemone in Valle d’Aosta: sei condanne

Reggio Calabria Cronaca

Un totale di circa 76 anni di reclusione sono stati inflitti dal tribunale di Palmi, presieduto dalla giudice Pina Porchi, a sei imputati nel processo di primo grado, con rito ordinario, scaturito dall’oeprazione Altanum (QUI).

L’inchiesta, condotta nel luglio del 2019 dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria fece luce sui dissidi tra i Facchineri e i Raso (QUI), due dei gruppi storici della ‘ndrangheta reggina, in particolare di Cittanova e San Giorgio Morgeto.

Dissidi che sarebbero nati, secondo gli inquirenti, per il dominio della cosiddetta “localecalabrese con le sue propaggini nel ricco nord, in Valle d’Aosta, così come nel centro Italia, in Emilia-Romagna e Toscana.

16 anni e sei mesi di carcere, dunque, sono stati decisi per Mario Gaetano Agostino (78 anni), di Carpanzano, nel cosentino, considerato a capo del locale di San Giorgio Morgeto (il pm Salvatore Rossello aveva chiesto 22 anni e mezzo.

A 13 anni e mezzo (stessa richiesta dell’accusa) è stato condannato Michele Raso (60), di San Giorgio Morgeto, ritenuto “partecipe” in grado di gestire le comunicazioni tra gli appartenenti alla locale di San Giorgio Morgeto attivi in Calabria e Valle d’Aosta; allo stesso si contesta anche di aver fatto da mediatore nella tentata estorsione, risalente al 2011, da parte di Giuseppe Facchineri, alla Edilsud, all’impresario Giuseppe Tropiano, che ha realizzato il parcheggio pluripiano dell’ospedale Parini di Aosta.

12 gli anni di reclusione (anche qui come richiesto dall’accusa) per suo cognato Giorgio Raffa (52), e per Raffaele Sorbara (53) e Tommaso Fazari (62), di San Giorgio Morgeto, ritenuti partecipi della locale.

Condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione e a 1.200 euro di multa per rapina e a due anni, due mesi e 20 giorni per furto, con esclusione dell’aggravante dell’associazione mafiosa, Giuseppe Facchineri (52enne) di Cittanova, per il quale la Dda aveva chiesto 21 anni.

Giuseppe Facchineri è stato invece, per non aver commesso il fatto, dall’accusa di associazione mafiosa insieme a Vincenzo Raso (69), Vincenzo Raffa (46) e Giuliano Sorbara (49), di San Giorgio Morgeto.

Assolti anche perché “il fatto non sussiste”, così come chiesto dalla Dda, quattro imputati che inizialmente accusati di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti: Veronica Fonte (35 anni), di Aosta; Gianluca Cammareri (33), di Cinquefrondi; Maurizio Napoli (50), di Taurianova; e Michele Fonte (59), di San Giorgio Morgeto.