“U Tamunga” torna in Italia: Morabito è atterrato a Ciampino, deve scontare 30 anni
Rocco Morabito, detto “U Tamunga” è atterrato all’aeroporto di Roma-Ciampino nella mattinata di oggi, luglio, dopo esser stato estradato dal Brasile, dove era stato arrestato il 25 maggio 2021 dalla polizia federale dello stato sudamericano (QUI), nel corso di un’operazione congiunta con i Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, il progetto I-Can (Interpol Cooperation Against ‘ndrangheta) e da Dea e Fbi statunitensi.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo dello Stretto, diretta da Giovanni Bombardieri.
Morabito - tratto in arresto in forza di un provvedimento restrittivo emesso della Procura Generale di Reggio Calabria diretta da Gerardo Dominijanni - deve scontare una pena definitiva a 30 anni di reclusione per reati in materia di stupefacenti.
È considerato uno dei massimi broker del narcotraffico internazionale, ed era inserito nella lista dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno.
Legato da vincoli di parentela con il noto esponente di vertice della ‘ndrangheta Giuseppe Morabito, Tiradritto, è stato al centro di una complessa vicenda investigativa: arrestato in Uruguay nel settembre 2017 dal Ros dopo 23 anni di latitanza (QUI), il 24 giugno 2019 era riuscito ad evadere da un penitenziario di Montevideo (QUI), mentre era in attesa dell’estradizione verso l’Italia. Da quel momento se ne erano perse le tracce.
La svolta nelle indagini dei militari nel maggio 2021 quando le investigazioni di respiro internazionale, sviluppate anche attraverso il monitoraggio delle scie telematiche, hanno permesso di localizzarlo a João Pessoa (QUI), dove è stato rintracciato in compagnia di un altro ricercato di ‘ndrangheta, Pasquino Vincenzo.
Questo era sua volta ricercato dai Carabinieri di Torino che stavano conducendo delle indagini parallele coordinate dalla Procura Distrettuale locale, diretta da Anna Maria Loreto.
La sinergia investigativa tra i reparti dell’Arma e la Polizia Federale brasiliana, in costante raccordo operativo con il progetto I-Can e con il supporto della Dea e della Fbi, ha confermato ulteriormente come la fattiva e intensa collaborazione investigativa tra forze di polizia possa portare a colpire i più importanti esponenti del narcotraffico che operano in una dimensione transnazionale.