Enpa e Ibis alle istituzioni, divieto di caccia nelle aree forestali colpite da incendi

Crotone Attualità
Foto: Enpa Crotone

"Attivare specifiche iniziative di monitoraggio soprattutto a carico delle popolazioni di fauna selvatica stanziale o nidificante, potenzialmente oggetto di prelievo venatorio, assumendo di conseguenza eventuali misure di limitazione del prelievo stesso. In particolare chiedono che vengano emanati adeguati provvedimenti affinché il divieto di caccia nelle aree forestali incendiate (come già previsto dalla Legge 353/2000, art. 10, comma 1 per le sole aree boscate) sia esteso almeno per due anni a tutte le aree percorse dal fuoco (cespuglieti, praterie naturali e seminaturali, ecc.), nonché ad una fascia contigua alle aree medesime".

E' quanto chiedono alle istituzioni l'Ente Nazionale Protezione Animali Sezione di Crotone con Giuseppe Trocino, ed il Circolo Ibis per l’ambiente Odv con Girolamo Parretta.

"Chiedono, altresì - continua la nota - alle autorità in indirizzo, ognuno per le proprie competenze, di volersi attivare al fine di proteggere e valorizzare tutta la zona di Brasimato/Martonara anche attraverso l’istituzione di una zona off limits per la caccia".

I due presidenti, poi, ricordano che il 4 luglio si è sviluppato un incendio (probabilmente non per cause naturali) in località Brasimato del Comune di Crotone che ha mandato in fumo circa sessanta ettari di bosco di eucalipto misto a macchia mediterranea, bruciato la fauna selvatica e tutti i nidi dei rapaci che nidificano nella zona (QUI).

"Orbene - continua la nota - in considerazione di quanto sopra rappresentato e tenuto conto che nella zona interessata dalle fiamme è anche presente un lago artificiale dove sostano in determinati periodi dell’anno gli uccelli migratori. Letto l’articolo 10 della legge n. 353 del 2000 che vieta per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia e vieta altresì, per tre anni, la raccolta dei prodotti del sottobosco".

Ritengono, infine che "la zona boscata non percorsa dalle fiamme merita di essere adeguatamente tutelata poiché è proprio lì che la fauna selvatica andrà a cercare riparo".