Randagismo, l’appello dell’Enpa ai sindaci: attivarsi per la prevenzione
Negli ultimi sette giorni nella sola città di Crotone sei sono stati i cani soccorsi e oltre 25 quelli accalappiati. Le emergenze, le richieste d’intervento, le segnalazioni di maltrattamenti o abbandoni sono ormai quotidiane. Un Akita Inu è stato rinvenuto di fronte un ambulatorio veterinario di un libero professionista morto e con sangue alla bocca. Non si sa se si tratta di un cane abbandonato, incidentato o smarrito in quanto privo del microcip di riconoscimento, certo è che il suo corpo è stato cinicamente lasciato in mezzo alla strada. Altro caso è quello di “Lalla” inspiegabilmente abbandonata pur essendo sana, dolce e di piccola taglia. Anch’essa, priva di microcip dopo essere stata accolta dai volontari dell’Enpa adesso cerca una nuova famiglia.
“Meno fortunati i 25 cani accalappiati e portati presso il canile privato convenzionato con il comune di Crotone – scrivono in una nota i volontari dell’Ente nazionale protezione animali - destinati a trascorrere il resto della loro esistenza in una gabbia, salvo che qualche anima pia non decida di adottare uno dei tanti cuccioli recuperati, costeranno al comune oltre 16 mila euro l’anno”. “La conferenza dei Sindaci – continua la nota dell’Enpa Crotone - tenutasi qualche giorno fa per discutere, tra gli altri, del problema dei cani randagi ha delegato il Sindaco di Crotone a presentare una richiesta di finanziamento alla regione Calabria per svolgere una campagna di prevenzione provinciale del randagismo. In attesa che ciò avvenga, l’Enpa esorta i Sindaci ad attivarsi comunque per prevenire il fenomeno dell’abbandono dei cani da un paese all’altro, ormai constatato da molti amministratori, e soprattutto scongiurare il verificarsi di eventi drammatici che potrebbero dar luogo all’adozione di provvedimenti emergenziali in danno degli animali. In tal caso – conclude la nota dell’associazione - le responsabilità sarebbero da ricercare solo ed esclusivamente nelle condotte omissive tenute dagli amministratori della cosa pubblica”.