Aggressioni a personale medico, l’Anmi Catanzaro riesce a fare rete
Passare da eroi a vittime è un attimo per il personale sanitario. Lo sa bene la sezione di Catanzaro dell'Associazione Moglie Medici di Catanzaro presieduta da Silvana Aiello Bertucci che, riprendendo la campagna nazionale Chi aggredisce un medico aggredisce se stesso ha promosso un incontro, svoltosi nella sala multimediale della Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio, dedicato a questo sensibile e, purtroppo, attuale tema.
"Svolgere la professione sanitaria non è mai stato facile ma negli ultimi anni le condizioni di lavoro sono diventate ancora più aspre. Leggiamo troppo spesso di atti di violenza nei confronti del personale sanitario, costretto a subire aggressioni verbali ma anche fisiche da parte di cittadini che scaricano su di loro la disorganizzazione e le carenze di un sistema o, semplicemente, le proprie frustrazioni. Un incontro come quello organizzato non può cambiare immediatamente quello che sta accadendo ma il confronto è da stimolo e aiuta a conoscere, a sensibilizzare e può essere l'inizio del cambiamento" ha affermato la presidente dell'Ammi. "La parola chiave è la sinergia sono felice che l'appuntamento sia stato condiviso dall'Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio e dalla Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini, con la presenza di personale che ha voluto essere qui per portare la sua testimonianza. Ringrazio il presidente dell'Ordine dei Medici di Catanzaro, Enzo Ciconte, partner dell'Ammi e dell'iniziativa, per la sua continua vicinanza ai problemi del personale sanitario".
Il presidente nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, ha voluto inviare un video messaggio: "Stiamo registrando nuovi episodi di violenza nei confronti degli operatori. I ritardi, le liste di attesa si riverberano su medici e infermieri che, invece, sono gli angeli custodi dei cittadini. Questi casi devono essere perseguiti per legge. Nel 2021 il parlamento ha approvato la legge sulla violenza nei confronti degli operatori sanitari e prevede la procedibilità di ufficio; inoltre, è stato istituito anche un osservatorio nazionale contro la violenza agli operatori sanitari".
"Siamo un grande ospedale che fornisce delle risposte importanti, ma spesso finiamo sui media per episodi che nascono da una cattiva comunicazione" ha dichiarato il Commissario Straordinario Francesco Procopio, intervenuto in video conferenza. "Da un lato gli operatori devono dare risposte corrette e fare squadra ma, dall'altro, assistiamo ad atteggiamenti di tipo mafioso da parte degli utenti. C'è bisogno di un cambiamento culturale ma la sanità deve dare anche delle risposte. Spero da queste iniziative nasca una nuova coscienza".
"Dobbiamo mettere al centro il paziente" ha evidenziato il commissario straodinario Vincenzo La Regina. "C'è questo problema perché vi è la perdita di credibilità da parte del sistema sanitario che non deve produrre, quindi, alibi ma buona salute. La questione ha più facce: comunicazione carente, formazione necessaria da parte degli operatori e organizzazione inefficiente perché vi è carenza di personale e quello presente è sotto stress".