Rassegna “Antropofysia”. Sei fotografi riscoprono l’anima più intima di Gerace
Parte il 3 agosto, a Gerace, il secondo evento della rassegna Corrispondenze Contemporanee/Antropofysia. Dopo dieci giorni in cui sei fotografi, scelti tra i tanti che hanno partecipato a un Bando Nazionale, seguiti e indirizzati da Massimo Mastrorillo, fotografo di fama internazionale, hanno lavorato individuando l’anima più intima e vera del borgo reggino, introducendosi nelle case, scoprendo e interpretando angoli nascosti della città, tre tra i luoghi più suggestivi del Borgo ospiteranno tre artisti che apriranno il loro studio al pubblico, lavorando en plein air per tre giorni di seguito.
Roberto Ghezzi, Simona Lombardi e Denis Volpiana, infatti, rispettivamente nel Cortile di Casa Spanò, nella chiesa dell’Annunziatella e nella chiesa di Santa Caterina, si esibiranno davanti agli occhi devi visitatori, interagendo con loro, realizzando opere ispirate al concetto di “Antropofysia”, ovvero al rapporto intenso che si crea tra l’uomo e la natura e tra la natura e l’uomo stesso.
Riflessioni sul tempo, sullo spazio, sull’origine del mondo, sulla bellezza, sulle diversità e sull’importanza del pluralismo, emergeranno dal lavoro degli artisti, accompagnati da giovani attori della Scuola di Cinematografia della Calabria che con reading e piccole performance, favoriranno un’immersione totale nella creatività, nella natura, nell’architettura… nel mondo contemporaneo.
“La rassegna - come dice il prof. Spanò, ideatore assieme a Domenico Grenci e ai membri dell’Associazione Tabula Rasa, della manifestazione - vuole indagare intorno al sottile rapporto che si intesse tra l’uomo e la natura. La natura è luogo e anche spazio, natura è più che ambiente; la natura è il paesaggio che non è che natura addomesticata dall’uomo. Il paesaggio urbano, il paesaggio naturale, il paesaggio storico, il paesaggio descritto, il paesaggio raccontato… tutto ciò non è altro che lo specchio di una dimensione antropizzata del concetto stesso di natura”.
“Ciò – aggiunge - porta a riconoscere all’uomo un ruolo importante nella trasformazione della natura: l’intervento dell’uomo è semplicemente un momento di questa mutazione. L’uomo appare, quindi, non come un violentatore della natura ma come uno dei tanti artefici, in quanto egli stesso appartenente al mondo naturale, a favorire la mutazione spontanea di essa. Scindere l’uomo dalla natura, scindere gli “effetti dell’uomo sulla natura” dalla natura, scindere la “gestione della natura” da parte dell’uomo, ha come effetto la dimenticanza del rapporto tra uomo e natura e la dimenticanza della dimensione naturale dell’uomo. L’umanità interviene nella parte più intima dello sviluppo naturale, riconoscendo le motivazioni di esso. L’umanità razionale è la comprensione della ragione del mutamento, non la mera contemplazione degli effetti di esso sulla forma”.
L’evento che aprirà i battenti mercoledì alle 18, sarà preceduto da una presentazione ufficiale che si terrà alle 19.30 del giorno prima, nella chiesa dell’Annunziatella, alla presenza delle autorità e principalmente degli artisti, che illustreranno il loro lavoro e risponderanno alle domande del pubblico.
La serata, che vedrà interventi del prof. Attilio Spanò, presidente dell’Associazione Culturale “Tabula Rasa”, e di esponenti dell’Amministrazione Comunale, del Consiglio Regionale della Calabria (patrocinatori e cofinanziatori della rassegna), del Comitato Locride 2025, si concluderà con un cocktail di benvenuto.
La rassegna si concluderà il 6 di agosto con la grande performance “Eternità di Persefone” presso il sito archeologico pre-ellenico di Stefanelli… ma questa è un altro momento della storia che vi racconteremo tra qualche giorno.