Accesso antimafia al Comune di Scilla, Sindaco: “Mi ritiro in un silenzio religioso”
La commissione antimafia entra nel Comune di Scilla. Questa la decisione del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha accolto in pieno la proprosta del prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, che aveva appunto chiesto l’accesso della commissione nell’ente guidato da Pasqualino Ciccone, eletto con la lista civica di centro-sinistra Scilla riparte.
Per i prossimi tre mesi la commissione – presieduta dal viceprefetto Eugenia Salvo, e di cui fanno parte due ufficiali dei Carabinieri, Massimiliano Galasso e Giovan Battista Marino - verificherà se ci sono i presupposti per chiedere lo scioglimento del Comune, in caso di evidenti ed accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata.
Il Comune di Scilla infatti era stato già sciolto per mafia nel marzo del 2018, quando era sotto la guida sempre di Ciccone (QUI).
IL SINDACO: "FATTO IL BENE DEL MIO PAESE"
"Questa mattina mi è stato comunicato l'insediamento della Commissione d'accesso antimafia in Comune. Notizia terribile che non avrei mai voluto dare a coloro i quali mi hanno sostenuto nel mio percorso di rilancio della città". Lo afferma, in un post su Facebook, il sindaco Pasqualino Ciccone.
"In questo momento sono attraversato da mille pensieri e tanti sono i perché. Adesso non cerco risposte, a differenza di come ho fatto in passato" scriva ancora sui social il primo cittadino. "Sono più debole e non più nelle condizioni di combattere contro i fantasmi. Mi ritiro in un silenzio religioso, in un bisogno di pace e di serenità, nella speranza che alla fine, se non la giustizia terrena, trionfi la giustizia divina".
"Come sempre ho cercato di fare il bene del mio paese. Alle volte litigando, ma sempre nell'interesse di Scilla" conclude. "Ma probabilmente non servono uomini come me".