Presunti condizionamenti mafiosi, Cdm scioglie il Comune di Scilla
Il Consiglio Comunale di Scilla, in provincia di Reggio Calabria, è stato sciolto dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, per “accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata”.
La decisione è stata presa nel corso dell’ultimo Cdm che ha stabilito che la gestione dell’ente sarà affidata ad commissione straordinaria che resterà in carica per un periodo di diciotto mesi. Lo rende noto il comunicato di Palazzo Chigi.
Già nell’agosto scorso, nel Comune scillese era entrata la commissione antimafia, decisa dall’allora ministro Luciana Lamorgese (QUI), mentre un primo scioglimento per mafia l’aveva già subito nel marzo del 2018, sempre presunte infiltrazioni mafiose (QUI).
A fine dello scorso anno, poi, c’era no state le dimissioni in blocco giunte a meno di due settimane dall’operazione antimafia nota come “Nuova Linea” (QUI) che inferse un duro colpo alle cosche locali di ‘ndrangheta dei Nasone-Gaietti e durante la quale il sindaco di Scilla Pasqualino Ciccone (66 anni) fu interessato anch’egli dalle indagini per l’ipotesi di scambio elettorale politico mafioso (QUI).