Strongoli. Stefano Gallo: “Perché non seguire il solco della legalità avviato da Commissari?”
Una nuova bacchettata al Sindaco di Strongoli, Sergio Bruno, arriva ancora dal consigliere Stefano Gallo intervenuto in occasione del Consiglio Comunale del 30 settembre scorso sollevando, attraverso un’interpellanza a risposta scritta, il mancato rispetto della normativa che riguardano i Comuni sciolti per ‘ndrangheta con l’acquisizione dei certificati antimafia per l’assegnazione dei posti nell’area mercatale.
Si tratta del secondo rilievo sollevato dal Consigliere Gallo per avere, l’Amministrazione Bruno, messo mano a quelli che erano i solchi lasciati dalla Commissione Straordinaria.
“Un campanello d’allarme che deve far riflettere – sostiene Gallo - perché si dà l’impressione di non condividere e apprezzare il lavoro lasciato in eredità dalla stessa Commissione”.
Nel corso del Consiglio Comunale Gallo ha fatto notare a Sergio Bruno che “si tratta del mancato rispetto dell’Art. 100 del codice antimafia con l’obbligo di acquisizione della documentazione antimafia nel quinquennio successivo allo scioglimento ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267”.
L’ente locale, sciolto ai sensi del menzionato decreto legislativo, nei cinque anni successivi allo scioglimento, deve acquisire l’informazione antimafia precedentemente alla stipulazione, all’approvazione o all’autorizzazione di qualsiasi contratto o subcontratto, ovvero precedentemente al rilascio di qualsiasi concessione o erogazione indicati nell’articolo 67 indipendentemente dal valore economico degli stessi.
Il Consigliere, nel precedente Consesso del 30 luglio scorso, ed insieme agli altri colleghi della minoranza, aveva anche rilevato come a suo avviso fosse inadeguata la modifica apportata al regolamento comunale adottato dalla Commissione Prefettizia guidata da Umberto Campini; un documento creato dai Commissari con l’intento di evitare “comode” concessioni di contributi a favore di associazioni senza finalità di lucro e prevedeva “un co-finanziamento della spesa nella misura del 50% tra Ente ed associazione”; definito da Gallo “imparziale, basato sulle validità delle iniziative e riguardante la concessione di contributi ad Enti Pubblici e soggetti Privati per attività ed iniziative nei settori culturali, sportivi, sociali e turistici”, ribadisce.
L’ex assessore aveva sollevato che, dopo la modifica, il nuovo regolamento adottato dall’Amministrazione Bruno “non avrebbe posto vincoli e condizioni in nessuna misura di stanziamento”.
“Legalità tanto predicata dal sindaco Sergio Bruno in campagna elettorale ma oggi poco praticata” ha sbottato lo stesso Gallo che nel consiglio comunale del 30 settembre aveva inoltre evidenziato al Presidente del Consiglio Elvira Benincasa come l’assessore esterno Giovanna Arrighi, oggi in quota Fratelli d'Italia, possa partecipare alle sedute consiliari e possa intervenire nelle discussioni “solo se interpellata e non di propria iniziativa sia in relazione a materie di propria competenza, sia a materie di competenza di un altro assessore, il tutto per essersi dimessa da consigliere comunale, per strategia politica, a vantaggio di un membro del Pd”, conclude Gallo.