Carcere di Vibo. Osapp denuncia: detenuto sfascia la stanza e ingerisce lamette e vetri
Un altro grave episodio è avvenuto nelle carceri della nostra regione e che ha visto protagonista, questa volta, un detenuto del penitenziario di Vibo Valentia.
L’uomo, affetto da patologie psichiatriche, ha praticamente devastato la sua stanza per poi ingerire delle batterie, delle lamette e dei vetri, per cui è stato necessario il ricovero in ospedale.
A denunciare l’accaduto è il segretario generale aggiunto del sindacato Osapp, Pasquale Montesano, che ha anche voluto puntare l’attenzione sul fatto che, a suo dire, all’interno dell’istituto napitino la tensione sia alta e che gli agenti siano costretti a turni di servizio massacranti.
Quanto al fatto specifico, Montesano ricorda come sia la terza volta che il detenuto manifesti “con estrema violenza, anche autolesionistica”.
“Tra l'altro – spiega il segretario - si tratta di un soggetto in permanente ‘gita turistica’ per gli istituti del territorio, ragione per la quale non possiamo mancare di denunciare ancora una volta il totale fallimento del superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, oggi ancor di più aggravata dall'impotenza della sanità penitenziaria ormai inesistente e anch'essa superata”.
Poi il sindacalista torna sui disagi del personale penitenziario: “Nella circostanza – afferma - si devono necessariamente evidenziare … i turni massacranti di servizio che nella circostanza si sono protratti di ben 24 ore nel servizio di piantonamento mettendo ulteriormente a dura prova la tenuta psicofisica del personale di Polizia penitenziaria, nella circostanza di Vibo Valentia”.
Tracciando un quadro della situazione negli istituti penitenziari italiani, Montesano sostiene si possa affermare “che le carceri italiane sono vere e proprio palestre del crimine e una discarica attraverso la quale si allontanano dalla società determinati tipi di elementi che possono essere tossicodipendenti, malati mentali, qualcosa di diverso rispetto a quello che vorrebbe la Costituzione”.
“Un'immagine sconfortante che – conclude il segretario generale aggiunto dell'Osapp - va ricercata prima di tutto nell'endemica mancanza di personale, un problema che rende molto più difficile il lavoro degli operatori a partire da quelli della polizia penitenziaria, troppo spesso vittime di eventi critici. Il sistema penitenziario dovrà essere fra le priorità del nuovo Ministro della Giustizia e del governo che dovrà impegnarsi fare la diagnosi di carceri agonizzanti e mettere in campo immediati e tangibili provvedimenti”.