Qual è la storia delle renne natalizie?
Se quest’anno vuoi aggiungere un tocco di magia in più alle tue decorazioni natalizie devi optare per le renne natalizie luminose, una delle tendenze più in voga negli ultimi anni.
Si tratta di riproduzioni delle fedelissime aiutanti di Babbo Natale fatte di tantissimi led luminosi. L’effetto è da perdere il fiato dato che in commercio si trovano renne luminose in varie posizioni ad esaltare la loro grazia e le bellissime corna sulla testa.
Ci si potrebbe chiedere perché un animale del Polo Nord abbia conquistato un posto così preminente tra i simboli del Natale. La storia la conosciamo tutti: la notte della Vigilia di Natale Babbo Natale consegna i regali in tutto il mondo viaggiando a bordo di una slitta volante trainata da da nove renne: Fulmine (Dasher), Ballerina (Dancer), Saltarellino (Prancer), Freccia (Vixen), Cometa (Comet), Cupido (Cupid), Tuono (Donner), Lampo (Blitzen) e Rudolph.
Ma come nasce questa storia?
Le origini della leggenda
Le renne appaiono frequentemente nella mitologia delle popolazioni scandinave ed è molto probabile che la leggenda delle renne natalizie abbia origine proprio da queste storie, tramandate e poi mescolatesi con altri miti europei soprattutto negli Stati Uniti, divenuti un crogiolo di culture provenienti dal Vecchio Continente.
È in questo contesto che probabilmente le renne hanno cominciato ad essere associate alla figura di San Nicola, personaggio olandese che ha ispirato la figura di Babbo Natale (Santa Claus).
San Nicola indossava infatti una mitra rossa e portava una lunga barba bianca. La sua leggenda narra che galoppasse sui tetti in sella a un cavallo bianco per riempire di regali le calze dei bambini.
I primi cenni nella letteratura
Il primo riferimento di San Nicola a bordo di un mezzo volante risale al 1812 e appare in una satira popolare scritta dallo scrittore americano Washington Irving, sotto lo pseudonimo di Diedrich Knickerbocker. Qui si fa infatti riferimento a San Nicola che scomparve oltre le cime degli alberi dopo essere montato sul suo carro, senza però fare menzione di chi o cosa lo spingesse.
In seguito, nel 1821, ci fu la prima associazione tra San Nicola e le renne nella poesia anonima “A New Year’s Present” in cui San Nicola è accompagnato da una renna attraverso camini e distese di neve.
Due anni dopo, nel 1823, la leggenda delle renne natalizie prende finalmente forma nella poesia “A Visit from St. Nicholas”, nota anche con il titolo “The Night Before Christmas”, scritta da Clement Clark Moore. In questa poesia appaiono per la prima volta otto renne di Babbo Natale identificate con i loro nomi, ne manca quindi ancora una.
La più famosa delle renne natalizie
Nella poesia di Moore non c’è traccia di Rudolph, la nona renna divenuta in seguito la più famosa e la più amata.
Rudolph appare per la prima volta nel 1939 in un libro per bambini scritto da Robert L. May, che ispirò poi nel 1949 la celebre canzone Rudolph the Red-Nosed Reindeer (Rudolph dal naso rosso).
Questa canzone rese celebre la nona renna dato che evoca una toccante storia di rivalsa che incarna perfettamente lo spirito natalizio.
La caratteristica che contraddistingue Rudolph è proprio il suo naso rosso e luminoso, tratto che però gli costa la derisione delle altre renne.
La storia narra che una notte di Vigilia di Natale l’importante opera di Babbo Natale è messa a rischio da una fitta nebbia che impedisce la vista alle renne. Ma è qui che quello che era considerato uno strambo difetto diventa un punto di forza.
Babbo Natale si accorge infatti del naso luminoso di Rudolph e gli chiede allora di guidare la slitta per illuminare la strada alle sue compagne. Ecco che il piccolo Rudolph salva il Natale ed entra meritatamente tra i suoi simboli.