Crotone. Storie di buona sanità, “così i medici dell’ospedale hanno salvato nostra figlia”
Hanno deciso di scrivere per ringraziare pubblicamente il personale medico-sanitario del pronto soccorso e del servizio 118 dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, il signor Carmine A. e la moglie, felici dopo che nel nosocomio pitagorico è stata salvata la vita alla figlioletta Sofia, un anno compiuto da pochi giorni.
I fatti raccontati dalla copia risalgono alla notte tra il 20 e il 21 dicembre scorsi quando la piccola è stata portata in pronto soccorso in codice rosso, in preda prima a crisi convulsive, poi ad una crisi respiratoria.
“Abbiamo vissuto momenti drammatici, nei nostri occhi e nelle nostre menti è passato di tutto, ma - affermano i coniugi - i medici presenti, con l’aiuto di altri specialisti, non hanno perso la calma e senza fermarsi un momento hanno tentato di far rientrare una situazione che si era di molto aggravata, riuscendo a stabilizzare la nostra piccola per poi farla trasferire d’urgenza presso la Terapia Intensiva Neonatale di Cosenza, dove dopo un paio di giorni Sofia è tornata tra noi, sveglia e vigile”.
“Purtroppo - proseguono - spesso e volentieri si parla di malasanità, ma dalla nostra esperienza abbiamo constatato, al contrario, la presenza di un personale sanitario competente e di buon cuore, a cui però - nostro personale punto di vista - andrebbe dato modo di lavorare in serenità, anche e soprattutto nei momenti più delicati e critici come quello che abbiamo vissuto noi, situazioni che per medici e sanitari avvengono quotidianamente”.
Il signor Carmine e la moglie, dunque, da un lato ringraziano medici e infermieri “che, nonostante tutti i problemi che sono chiamati ad affrontare e sostenere, non si risparmiano e si spendono al servizio di noi pazienti” e dall’altro, in particolare, ringraziamo quei sanitari - “non ne conosciamo i nomi, ma ci ricorderemo i loro volti per sempre”, affermano - che quella notte “hanno dato una seconda possibilità” alla bambina.
“Un grazie - aggiungono - lo dedichiamo ai Comandi Provinciali dei Carabinieri di Crotone e di Cosenza intervenuti, alle Guardie Giurate presenti, al personale medico del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale di Cosenza e anche ad amici, parenti e sconosciuti che con una pacca sulle spalle ci hanno dato il loro conforto”.
Ma nel ringraziare chi ha aiutato la piccola Sofia ne approfittano anche per fare un appello a tutte le istituzioni “affinché ci sia sempre più attenzione alle condizioni in cui questi professionisti sono chiamati a svolgere il loro durissimo lavoro, non dimenticando anche la possibilità di aprire reparti specializzati”.