Inchiesta Reset: Cassazione accoglie ricorso segretario Fit-Cisl Campolongo

Cosenza Cronaca

La seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha accolto ieri, martedì 31 gennaio, il ricorso proposto da Gianluca Campolongo, difeso dall’Avvocato Nicola Carratelli, control l’ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro del 30 settembre scorso con la quale era stata confermata a suo carico la misura cautelare degli arresti domiciliari (QUI).

Campolongo, già segretario regionale Fit-Cisl, era accusato - nell’ambito dell’inchiesta Reset (QUI) - di aver istigato e rafforzato il proposito di altri soggetti, accusati di essere gli autori di una estorsione a carico della società “La Cascina”.

Sin dal suo interrogatorio di garanzia, Campolongo aveva dato un’ampia giustificazione della propria condotta, escludendo qualsivoglia legame con attività illecite e fornendo indicazioni esaustive sull’esatto tenore delle conversazioni oggetto delle intercettazioni che la Dda di Catanzaro aveva invece ritenuto essere dimostrative di un suo apporto morale all’attività estorsiva.

Il Gip del Tribunale di Catanzaro ed il Tribunale della libertà, avevano avallato l’ipotesi accusatoria, ma senza dare un adeguato rilievo alle corpose indagini difensive effettuate dal difensore del Campolongo, Carratelli appunto, che comprovavano l’estraneità del sindacalista all’estorsione, oltre alla buona fede dello sempre, “da sempre dedito esclusivamente a condurre con correttezza e lealtà battaglie sindacali”, precisa il suo legale.

La Corte di Cassazione ha, per contro, ritenuto come tali elementi fossero meritevoli di una approfondita disamina da parte del giudice del riesame e, quindi, in accoglimento del ricorso difensivo proposto dal suo avvocato, ha annullato l’ordinanza del TDL, disponendo che un’altra sezione dello stesso Tribunale valutasse congruamente la sussistenza o meno di elementi di gravità indiziaria a carico dell’indagato.

“Gianluca Campolongo ha accolto con grande soddisfazione la decisione della Cassazione, consapevole della profonda ingiustizia della misura cautelare inflittagli ma estremamente fiducioso nel riconoscimento giudiziario della sua assoluta estraneità alla vicenda criminosa, che, a breve, dovrebbe essere affermata”, conclude l’avvocato Carratelli.