Relazioni tra smart working e stress da lavoro, le studiano Fenimprese e Università La Sapienza
Una partnership scientifica tra la Fenimprese ed il Dipartimento di Scienze Anatomiche Istologiche, Medico Legali e dell’Apparato Locomotore dell’Università la Sapienza di Roma.
Lo annuncia la stessa Federazione Nazionale d’imprese facendo sapere di aver designato come suo referente dell’accordo il Direttore Andrea Esposito che collaborerà con il Prof. Simone De Sio, Responsabile scientifico del progetto per la facoltà capitolina.
Lo “Stress lavoro correlato e Telelavoro” è il tema su cui nasce l’accordo, affrontando dunque il panorama del quadro normativo di tutela della salute e sicurezza sul lavoro rappresentato dal D.lgs. 81/2008.
Ma cos’è effettivamente lo stress lavoro correlato? Quali sono le conseguenze e come ottemperare alle stesse? “La presenza di situazioni di stress, intese come reazione generica dell’organismo rispetto alle richieste a cui viene sottoposto, è normale sia nel lavoro che nella vita privata”, spiegano da Fenimprese.
“Purtroppo - viene aggiunto - quando però questo diventa eccessivo e continuativo, può sfociare nella manifestazione di sintomatologie fisiche ed emotive che incidono sulla qualità della vita e delle prestazioni lavorative. Pertanto si parla di ‘stress lavoro correlato’ quando a causarlo è il protrarsi di fattori propri del contesto e del contenuto lavorativo, inficiando negativamente sulle performance del lavoratore, aumentando la possibilità degli incidenti causati da errore umano, alimentando l’assenteismo e atteggiamenti negativi nel lavoratore”.
Molti sono stati gli studi effettuati sulla correlazione tra lo stress lavoro correlato e lo “smart working”, soprattutto durante il lockdown.
L’ambiente domestico è stato considerato un luogo potenzialmente più a rischio per la salute e la sicurezza di tutti coloro che ci vivono e ci lavorano, infatti lo smart working è stato definito da molti lavoratori “il lavoro senza tempo e senza luogo” e questa è una situazione di potenziale stress.
FenImprese, in collaborazione con il Dipartimento della Sapienza, sarà quindi impegnata ad effettuare la valutazione e gestione del benessere lavorativo correlato al rischio stress, ponendo un’attenzione particolare su quelli che sono i potenziali fattori di rischio su cui compiere tale valutazione: ambiente, carichi, orari, organizzazione, carriera, rapporti interpersonali, interfaccia casa-lavoro ecc.
Pertanto, sarà effettuata una valutazione soggettiva, ponendo questionari ai lavoratori o gruppi omogenei, in linea con le previsioni contenute nell’accordo europeo; in fine saranno indicati i principali strumenti per affrontare e gestire il rischio stress, quali interventi formativi, azioni comunicative e informative, sorveglianza sanitaria, monitoraggi costanti nel tempo ecc.