Archeologia e Storia del Gak: venerdì un corso sul Museo e i Giardini di Pitagora
Si terrà venerdì 10 febbraio alle 18 il Corso di Archeologia e Storia del Gak dal titolo “Museo e Giardini di Pitagora: una narrazione di rigenerazione umana, sociale e culturale" per la presentazione di Santo Vazzano, presidente del consorzio Jobel, gestore dello stesso parco Pignera.
Una gestione che segna ormai circa dieci anni durante i quali, ricorda sempre Vazzano, “siamo riusciti a trasformare un luogo degradato in un centro propulsore di cultura e bellezza”.
“Quando siamo venuti nel sito – spiega - anziché un polmone verde e una struttura che recasse in sé scommesse e speranze, ci siamo trovati in uno spazio abbandonato all’incuria e al vandalismo. Nonostante innumerevoli ostacoli e immancabili difficoltà, abbiamo avviato un percorso di riqualificazione e valorizzazione che ha permesso di riconsegnare alla cittadinanza un centro propulsore di cultura che ruota attorno al tema della matematica e della figura di Pitagora, nonché un luogo di incontro e svago per bambini e famiglie”.
A rendere possibile tutto ciò non solo l’impegno di Jobel ma anche la costituzione di una comunità che condivide obiettivi e valori: “Una rete forte e consolidata - sostiene Vincenzo Fabiani, direttore del Gak, Gruppo Archeologico Krotoniate - che ha reso il Museo e i Giardini di Pitagora un luogo di confronto e relazione autentica. Innumerevoli, infatti, i singoli cittadini, le istituzioni e le associazioni - locali e non - che, come voi d’altronde, condividono il nostro progetto”.
L’arte e la cultura si sono attestate elementi collanti di realtà sociali e individuali diverse che, contaminandosi l’un con l’altro di elementi positivi, dissipano le negatività causate dalla profonda frattura sociale creatasi sul territorio.
“A dare conferma di essere sulla strada giusta - viene ribadito - il recente rinnovo - da parte del Comune di Crotone - dell’affidamento del Museo e dei Giardini di Pitagora, che rappresenta un punto di arrivo e una nuova ripartenza”.
Ad assicurare questa soluzione di continuità è stata l’applicazione del cosiddetto partenariato pubblico-privato: “Un modello innovativo, già sperimentato con successo in altre città per siti d’importanza internazionale come quello dei Campi Flegrei, ma nuovo nella nostra comunità, sin da subito sostenuto dall’amministrazione comunale”.