Candidare il porto di Roccella al Nobel per la pace. Fillea Cgil: “Locride terra di accoglienza”

Reggio Calabria Attualità
(Foto: Cri Riviera dei Gelsomini)

La Fillea Cgil Calabria accoglie e condivide la proposta del Vescovo di Locri, Monsignor Francesco Oliva, di proporre la candidatura del Porto delle Grazie di Roccella al premio Nobel per la Pace.

Una proposta tesa a dimostrare e riconoscere come Roccella, e l’intera Locride, insieme a tutta la Calabria, siano terra d’accoglienza. Un Nobel da “attribuire” simbolicamente a tutte quelle amministrazioni, associazioni, istituzioni e normali cittadini che quotidianamente si spendono per garantire un minimo di accoglienza ai tanti “disperati” che fuggono da guerre, fame e persecuzioni abbandonando gli affetti più cari e mettendo a repentaglio la loro stessa vita per un futuro migliore.

Nel solo 2022 sono state più di settemila le persone sbarcate nel Porto delle Grazie a fronte di solo seimila residenti. Settemila persone accolte malgrado le enormi difficoltà logistiche. Tutti, nessuno escluso, si sono spesi per organizzare i servizi necessari per accogliere chi era alla ricerca di un futuro.

“Anche la scelta di celebrare il nostro Congresso Regionale lo scorso 22 dicembre proprio a Roccella Jonica non è stata casuale, ma – precisa Simone Celebre, Segretario Generale della Fillea Cgil Calabria - una scelta dettata dalla volontà di individuare un luogo che potesse trasmettere l’anima calabrese, fatta di bellezza, di dolore, di fatica, di passione, di condivisione, di accoglienza”.

“Roccella e la Locride - prosegue - sono un lembo di Calabria che incarnano tutto l’essere e il sentire delle donne e degli uomini di Calabria, chiamata quotidianamente a fare i conti con le emergenze degli sbarchi ma che sa dimostrare di saper trasformare l’emergenza in calore, ciascuno con quel che può, ma tutti con l’unico obiettivo offrire aiuto e dare sostegno a chi ha bisogno”.

“Roccella – precisa poi il segretario della Fillea - significa convivenza con quanti bussano alle sue porte e a quelle di Calabria, che siano del nord Africa o dell’est Europa, questa terra ha saputo farsi raccoglitore di esperienze ma anche di dolore, ha saputo farlo proprio trasformandolo in empatia verso l’altro, il volto bello della Calabria, quello più vero”.

Per questo viene accolta dalla Sigla la proposta di Monsignor Oliva, facendola propria e rilanciandola con convinzione. La Fillea Cgil Calabria si è quindi attivata per l’attuazione anche in Calabria dell’accordo sottoscritto nel maggio scorso tra il Governo e le parti sociali nazionali per formare e avviare al lavoro almeno tremila rifugiati e altri migranti vulnerabili.

Nelle scorse settimane il Ministero competente ha convocato le parti sociali in Prefettura a Cosenza alla presenza del Prefetto, per avviare il percorso tracciato dall'accordo Nazionale anche in Calabria partendo proprio dalla provincia bruzia.

Le parti hanno confermato la ferma volontà di avviare la formazione per i Migranti attraverso il CPT/Ente Scuola Edile, così da accompagnare il loro percorso verso l’autonomia e, soprattutto, verso la loro piena integrazione.