Criptovalute: Rischi, opportunità e zone d’ombra
Le criptovalute sono un fenomeno ormai in circolo da oltre 10 anni. Tuttavia, c’è ancora forte scetticismo su questi asset in particolare dai regolatori nazionali ed internazionali.
Nonostante questi asset presentino delle proprietà importanti per molti individui (com’è possibile riscontrare cercando su internet Bitcoin valore), gli organi di governo di vari paesi in tutto il mondo restano scettici su una totale apertura verso questi strumenti.
Ma cosa preoccupa il regolatore e gli stati? Fondamentalmente sono tre i campi dove risiede maggiore scetticismo.
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Riciclaggio
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Transizione ecologica e tutela dell’ambiente
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Fuga di capitali ed evasione fiscale
Riciclaggio di denaro
Le criptovalute sono un mezzo popolare per riciclare denaro e lavare i capitali. Infatti, queste possono essere trasferite senza permessi e non c’è una identità collegata alla varie unità. Infatti, la maggiorparte delle criptovalute sono basate su sistemi pseudonimi, per cui è difficile distinguere l’identità di una persona reale.
I regolatori finanziari quindi si trovano a dover affrontare la sfida di come far fronte a questa tendenza in continua crescita, dal momento che un’apertura al loro utilizzo, potrebbe complicare le già difficili attività di prevenzione delle attività illecite.
Nonostante questo, bisogna specificare come le criptovalute siano usate per attività illecite in una frazione minima rispetto al valore totale delle transazioni. Inoltre, molti contestano il fatto che anche le banche regolamentate sono molto spesso utilizzate per attività illecite e per il riciclaggio di denaro, spesso anche con cifre superiori al trilione di dollari.
Transizione Ecologica e tutela dell’ambiente
Un’altra area delle criptovalute in cui i legislatori storcono il naso è legata alla loro produzione. Infatti, le criptovalute non vengono create dalle banche centrali secondo politiche monetarie predefinite ma seguono delle rigide regole matematiche e dei protocolli informatici. La creazione di criptovalute, in molti casi, segue quindi delle logiche legate all’utilizzo di energia per estrarle e metterle in circolo nel sistema, prima di poter essere scambiate liberamente tra individui.
Tuttavia, è proprio per questo modello che le criptovalute sono accusate di consumare energia e non avere un caso d’uso reale. La loro estrazione infatti è associata ad una significativa emissione di CO2 nell'atmosfera e al consumo di grandi quantità di energia che potrebbe essere usata diversamente.
Nonostante questo, in molte aree del mondo Bitcoin viene minato spesso attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili o con surplus energetici. Per questo, stimare l’impatto ambientale delle criptovalute non è assolutamente semplice. Inoltre, essendo decentralizzate e potendo raccogliere energia ovunque ve ne sia in eccesso, non è facile creare una regolamentazione che copra l’intero pianeta.
Fuga di capitali ed evasione fiscale
Un’altra preoccupazione è quella riguardate l’utilizzo delle criptovalute per evadere il fisco o per spostare capitali fuggendo ai controlli nazionali.
Infatti, le criptovalute possono essere custodite in maniera autonoma e trasferite tramite internet senza permessi di banche o altri tipi di intermediari. In alcuni paesi però le persone sfruttano questa proprietà per nascondere i loro capitali e sottrarsi alle normative vigenti.
Le criptovalute vengono anche utilizzate per evitare la tassazione. Questo è uno degli aspetti più delicati da risolvere per il legislatore perchè le tasse sono una delle principali risorse usate dai governi per corrispondere servizi e finanziare tutte le spese pubbliche.
Le criptovalute, invece, sfuggendo ai controlli di banche o altri istituti finanziari possono essere nascoste o utilizzate per eludere le tasse in quanto spesso le normative sono poco chiare.
In conclusione, è evidente come ci sia un interesse da parte di individui, aziende e governi a trarre vantaggio dalle possibilità offerte da queste nuote tecnologie. Ad esempio, la loro disponibilità a livello globale, la continua operatività e la flessibilità dello strumento. Tuttavia, sebbene questa tecnologia offra notevoli vantaggi, vi sono delle potenziali negatività che bisogna in qualche modo controllare ed attenuare.