Flai, Fai e Uila a Regione: avviare urgente confronto su riforma sistema bonifica calabrese

Calabria Infrastrutture

Avviare con urgenza un confronto pragmatico sulla riforma del sistema della bonifica calabrese tra gli attori più rappresentativi del comparto e le Istituzioni.

È quanto chiedono Caterina Vaiti della Flai Cgil, Michele Sapia della Fai Cisl e Pasquale Barbalaco della Uila Uil che hanno inoltrato una richiesta formale al presidente della Regione, all’assessore all’Agricoltura e al presidente dell’Urbi-Anbi regionale.

Secondo le Sigle, infatti, occorre definire una riforma regionale condivisa a sostegno del settore agricolo, a tutela del territorio e delle comunità, e per la valorizzazione delle professionalità del personale dipendente.

L’esigenza è di costruire un “sistema bonifica” al servizio delle varie agricolture presenti in Calabria, che sia “coerente con la struttura idrografica calabrese, rispettoso della morfologia e della fragilità del territorio, finalizzato ad un virtuoso utilizzo della risorsa idrica, resiliente alle sfide della transizione ambientale, ai cambiamenti climatici e fenomeni di siccità.”

Un sistema imperniato sulla certezza delle risorse finanziarie e sulla sostenibilità economica, capace di salvaguardare i livelli occupazionali e le future prospettive d’impiego, sennonché il ruolo attivo e quotidiano del lavoro delle maestranze.

Per evitare ulteriori confusioni e preoccupazioni tra i lavoratori degli Enti consortili, Vaiti, Sapia e Barbalaco ritengono strategico e non più rinviabileun impegno comune per superare, tramite una nuova riforma, quelle incertezze che attualmente ruotano attorno al lavoro di chi si occupa con responsabilità e competenza di mettere in sicurezza il territorio e garantire all’agricoltura servizi basilari e innovativi”.

I tre sindacalisti, inoltre, si ribadiscono che “non serviranno semplici modifiche di denominazione o veloci riformulazioni perimetrali, ma definire una efficace ed efficiente riorganizzazione degli Enti consortili tramite una programmazione di lungo periodo”.

Da qui l’urgenza di un confronto sulla riforma dei Consorzi di bonifica calabresi, in una logica di riorganizzazione che favorisca l’efficientamento gestionale e amministrativo, la qualità dei servizi, l’aumento delle superfici irrigabili, la sostenibilità ambientale, investimenti e lavoro di qualità ed una semplificazione burocratica coerente con i principi sanciti dalla Conferenza Stato-Regioni, “tenendo in forte considerazione il concetto del presidio territoriale e dei bacini idrografici assieme al rafforzamento dei servizi, sostegno alla partecipazione e al confronto sociale”, concludono Vaiti, Sapia e Barbalaco.