Strage migranti. Indagine soccorsi, lunedì la delega ai Cc? Viceministro: nessuno tocchi Guardia Costiera

Crotone Cronaca

Potrebbe esser formalizzata già lunedì prossimo la delega ai carabinieri da parte della Procura di Crotone per acquisire tutti gli atti che riguardano la gestione da parte di Guardia di Finanza e Guardia Costiera dei soccorsi all’imbarcazione carica di migranti naufragata domenica scorsa sulle coste di Steccato di Cutro (QUI), e costato la vita finora a 68 persone, tra cui diverse donne e bambini.

Da quanto appreso, il procuratore capo di Crotone, Giuseppe Capoccio, è al momento fuori sede, a Lecce, per motivi familiari, ed al suo rientro nel capoluogo pitagorico, nella settimana prossima, insieme al pm titolare dell’inchiesta, Pasquale Festa, potrebbe dare dunque incarico all’Arma per procedere.

Il fascicolo della Procura (QUI), che è al momento contro ignoti e senza ipotesi di reato, è il secondo dopo quello aperto per omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, reati in base ai quali sono già stati fermati tre dei quattro presunti scafisti.

Quest'ultimo è stato quindi aperto per fare chiarezza sulla catena di decisioni che sono state assunte nella notte precedente al naufragio, in particolare a partire dalle 23:03 di sabato 25 febbraio, orario in cui Frontex segnalò il primo avvistamento del caicco, a 40 miglia dalla costa crotonese, accennando anche ad una significativa risposta termica dai portelli aperti, come a voler confermare la presenza di numerose persone nella stiva.

A questa segnalazione fece seguito l’invio di due motovedette della Guardia di Finanza partite rispettivamente da Taranto e Crotone ma poi rientrate per le condizioni meteo marine avverse. Dopo le quattro del mattino, come si ricorderà, la tragedia.

RIXI: NESSUNO TOCCHI LA GUARDIA COSTIERA

Sulla vicenda intanto si registra la presa di posizione del viceministro alle infrastrutture, Edoardo Rixi, che ha ribadito sì la necessità di fare chiarezza ma ha chiaramente affermato che “nessuno tocchi la guardia costiera perché metteremmo in discussione un corpo che è ammirato livello mondiale e vorrei venisse ammirato anche da questo Paese”.

Anche se un politico avesse detto di fare cose che non dovevano fare – ha aggiunto il viceministro all’Ansa - loro avrebbero continuato a fare il proprio dovere, come hanno sempre fatto sotto qualsiasi governo”.

“La nostra Guardia costiera – ha ancora evidenziato Rixi - è quella che a livello mondiale, negli ultimi venti anni, ha salvato più persone. Per quanto riguarda questo episodio ovviamente abbiamo chiesto chiarezza e stiamo visionando tutti i resoconti”.

“Le regole di ingaggio – ha concludo il viceministro - le determina l'Europa e sono uguali per tutti i salvataggi. Bisogna sempre fare luce e fare indagini interne su qualsiasi cosa. Ma nessuno ha detto di non soccorrere persone in mare. Io in montagna ho salvato delle persone, mentre c'è chi parla sui giornali e che in vita sua non è andato mai a salvare nessuno”.