Tragedia Cutro. Partiti altri 8 feretri. Voce: “Governo doveva rendere omaggio alle vittime”
“Il governo doveva rendere omaggio alle vittime dello sbarco di Steccato di Cutro (QUI) ed ai loro familiari, a questa gente disperata, che cerca ancora il proprio caro tra i dispersi, che sono tra i 20 ed i 25”.
Ha esordito così il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, intercettato iri prima della sua visita mattutina al Palamilone, dove sono ancora ospitate le salme dei migranti deceduti quella maledetta domenica di fine febbraio.
Lì nel palazzetto sportivo trasformato in camera ardente, dati aggiornati alla serata di venerdì, sono ancora 32 le bare adagiate sul parquet, di cui 28 quelle identificate e quattro quelle che aspettano invece ed ancora di avere un nome: erano cinque fino a qualche ora prima, ma nella mattinata c’è stato un altro riconoscimento.
Nella giornata di venerdì, intanto, sono partiti otto feretri: sei in direzione dell’Iran ed una ciascuna verso Pakistan ed Afghanistan. Uno dei migranti morti - sempre secondo quanto riferito dal sindaco - aveva i documenti addosso con sé ma nessuno ne ha ancora reclamato il corpo.
Intanto dal Viminale sono arrivate due funzionarie per sveltire le procedure del rimpatrio della salme, che come ha sottolineato Voce devono seguire una contorta trafila per raggiungere il paese d’origine: per arrivare in Afghanistan, ad esempio, devono “passare” prima dalla Germania e poi da Istanbul, in Turchia.
Il primo cittadino, poi, ha ribadito che le salme si muoveranno da Crotone solo con il consenso delle famiglie, così come aveva garantito dopo le proteste dei giorni scorsi (QUI).
Inoltre, Voce ha confermato che dal punto di vista organizzativo le procedure sono state standardizzate, e che vi sono le agenzie che potrebbero curare i trasferimenti più complicati, che sono proprio quelli verso l’Afghanistan.
Incalzato sul Cdm a Cutro (QUI), a cui il primo cittadino pitagorico, come noto, non è stato invitato, il sindaco commentato solo “sono 13 giorni che nessuno dà risposte”, che presume “dovrà darle la magistratura” e che “per il resto pensiamo adesso a dare una degna sepoltura a queste vittime”.
Ha inoltre rammentato che i parenti delle vittime dello sbarco sono arrivate da tutte le parti del mondo, finanche dall'Australia, dagli Stati Uniti, moti dall’Europa, dalla Germania soprattutto così come da tutta Italia.
Voce ha infine aggiunto che il Governo avrebbe potuto dare una risposta alle domande dei familiari sul proseguimento delle ricerche e su come debbano procedere per il riconoscimento: “risposte che - ha puntualizzato - dovevano arrivare non solo dal sindaco ma anche a livelli più alti”.