Operazione Olimpo. Sequestrato contante ritrovato in casa indagato
Il tribunale di Catanzaro, su richiesta della Dda del capoluogo di regione, ha ordinato il sequestro preventivo di circa 92 mila euro che erano stati ritrovati in contanti, nel gennaio scorso, nell’abitazione di uno degli indagati convolti nell’operazione chiamata in codice “Olimpo” (QUI).
L’inchiesta, come si ricorderà, portò all’esecuzione – da parte della polizia di stato - di numerosi arresti, ben 56, di cui 41 in carcere e 15 ai domiciliari, oltre che ad apporre i sigilli a beni per un valore complessivo che si stima intorno all’importante cifra di 250 milioni di euro.
Agli indagati, compreso il soggetto destinatario del provvedimento odierno, si contestavano a vario titolo diversi reati tra cui l’estorsione e l’illecita concorrenza con violenza o minaccia, il tutto aggravato dal metodo mafioso.
Alla luce delle investigazioni svolte dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia in ordine alla presunta sproporzione fra i redditi dichiarati dall’uomo e l’ingente somma che gli è stata trovata in casa, l’Ufficio Gip-Gup del Tribunale di Catanzaroha cos disposto il sequestro del denaro.
L’inchiesta Olimpo avrebbe fatto luce sull’egemonia lungo la Costa degli Dei, nel vibonese, delle diverse articolazioni di ‘ndrangheta che avrebbero fatto riferimento alla potente cosca dei Mancuso di Limbadi, definita dagli inquirenti come una vera e propria organizzazione di stampo “federale” che sarebbe riuscita a mantenere un controllo capillare dei vari territori grazie all’aiuto di differenti famiglie.
In particolare, le investigazioni si erano focalizzate sulla ‘ndrina dei La Rosa, operativa ed attiva prevalentemente nell’area di Tropea, che avrebbe garantito un pervasivo controllo dell’intera area tramite le estorsioni ad imprenditori turistici e strutture ricettive oltre che a cantieri pubblici e privati.