Ennesimo sequestro di bianchetto nel crotonese. Multe oltre i diecimila euro
Giornate di intenso lavoro, queste, sul fronte del contrasto alla pesca illegale, per il Nucleo di Polizia marittima della Capitaneria di porto di Crotone.
Dopo i sequestri dei giorni scorsi, anche ieri e oggi, in due distinte attività di controllo, l’una a carico di un venditore ambulante nel comune di Isola di Capo Rizzuto e l’altra sulla statale Ss106 jonica nel comune di Strongoli su un autotrasportatore, sono stati sequestrati un totale di 200 chili di “nannata” o “bianchetto”, pescati illecitamente, detenuti e commercializzati.
Solo in parte, con la collaborazione e l’avallo del competente Servizio Veterinario dell’Asp, si è potuto procedere alla devoluzione in beneficienza del prodotto, dato che per la restante parte il prodotto è stato dichiarato non edibile e, pertanto, avviato a distruzione.
Questo a riprova del fatto che simili interventi di polizia sono necessari non solo allo scopo di interrompere una condotta illecita e vietata, ma anche per evitare possibili rischi alla salute dei potenziali consumatori, ignari delle condizioni di detenzione, conservazione e trasporto.
Le sanzioni irrogate anche in questo caso sono pesanti ed ammontano a 10mila euro; ma è improbabile che la sola attività repressiva riesca a interrompere una pratica che, malgrado la sua evidente illegalità e sicura nocività per la riproduttività delle specie pescate, pare inscalfibile nelle consuetudini radicate nel territorio.
Ciò non di meno, non si può, ancora una volta, non rimarcare il danno che quella che sembra solo una forma “tradizionale” di pesca, arreca all’ecosistema marino e pregiudica la disponibilità futura della risorsa ittica allo stato adulto.