Corruzione, sindaco Manna ed ex giudice Petrini condannati a Salerno
Due anni e otto mesi di reclusione sono stati inflitti dal gup di Salerno a carico di Marco Petrini e Marcello Manna (l’accusa aveva chiedo 8 anni per il primo e 6 per il secondo), rispettivamente ex giudice della Corte d’appello di Catanzaro e avvocato e sindaco del Comune di Rende, nel cosentino. Disposta inoltre e per entrambe l’interdizione dai pubblici uffici mentre sono state riconosciute le attenuanti generiche ed è stata esclusa l’aggravante mafiosa che gravava sul capo di imputazione di corruzione in atti giudiziari.
L’ipotesi degli inquirenti è che nel maggio del 2019 Manna abbia consegnato a Petrini, nel suo studio, una busta con dentro 5 mila euro in contanti affinché il magistrato alterasse “la dialettica processuale… inquinando l’iter decisionale della corte d'assise d'appello da lui presieduta” e portare all’assoluzione di Francesco Patitucci, difeso da Manna, e condannato in primo grado, in abbreviato, a trent’anni (QUI) per concorso nell’omicidio di Luca Bruni, assannito a Castrolibero nel gennaio del 2012.
Sempre secondo l’accusa, Petrini, avrebbe a sua volta chiesto a Manna di intervenire in favore di un giovane regista di Lamezia Terme, cugino della moglie, sull’allora presidente della Calabria Film Commission per l’attribuzione di un contributo previsto da un bando per il sostegno di produzioni audiovisive e cinematografiche. Contributo che fu erogato dopo la stipula di una convenzione dell'ottobre 2019.
I difensori dei due condannati, gli avvocati Francesco Calderaro (per Petrini) e Nicola Carratelli (per Manna), hanno definito la sentenza come “un evidente e grave errore giudiziario” e contro cui hanno preannunciato appello.