Inchiesta Genesi, concluse le indagini su Petrini e Manna
La Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno ha notificato la conclusione delle indagini preliminari a carico del sindaco di Rende, Marcello Manna, e del giudice Marco Petrini, nell’ambito del processo nato a seguito dell’inchiesta Genesi.
Per entrambi, l’accusa di corruzione in atti giudiziari aggravati dal metodo mafioso, nonché l’avvantaggiamento della cosca Lanzino-Patitucci.
I fatti contestati risalgono al finire di maggio del 2019, quando – secondo l’accusa – Manna avrebbe consegnato a Petrini una cartellina da ufficio contenente a sua volta una busta da lettera con dentro 5 mila euro in contanti.
Operazione che avrebbe garantito una “alterazione della dialettica processuale” al fine di giungere all’assoluzione di Francesco Patitucci, difeso proprio da Manna.
La scena, registrata dalle telecamere nascoste piazzate dalla Guardia di Finanza di Crotone, per gli inquirenti dimostrerebbe la “contaminazione” della sentenza emessa i 4 dicembre del 2019: Patitucci, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per concorso in un omicidio avvenuto nel 2012, è stato infatti assolto.
Le indagini avrebbero inoltre permesso di mettere in luce altri risvolti tra Manna e Petrini: in un’altra occasione, sarebbe stato proprio l’ex giudice a sollecitare Manna chiedendogli di “intervenire” a favore di un giovane regista lametino per l’attribuzione di un bando previsto dalla Calabria Film Commission.
Il regista, cugino della moglie del Petrini, avrebbe successivamente ottenuto un finanziamento da 175 mila euro.
Con la chiusura delle indagini preliminari, gli indagati avranno adesso 20 giorni per presentare le rispettive difese e potranno essere ascoltati dai magistrati prima del pronunciamento della Procura di Salerno.