Il nuovo studio della Federal Reserve: giocare a poker porta al successo in finanza

Calabria Tempo Libero

Di storie e studi che collegano il gioco del poker alla finanza ce ne sono molteplici, primo fra tutti il famoso esperimento condotto nel 1983 dall’investitore Richard Dennis, che addestrò un gruppo di principianti a diventare degli investitori di successo, riuscendo nell’impresa.

Anche se quello del signor Dennis non è il solo esperimento di questo tipo, si può dire che ha fatto da spartiacque. Dopo di lui vari ricercatori hanno cercato di comprendere i fattori che stanno dietro al successo finanziario attraverso gli studi più svariati, tra cui quello della Federal Reserve Bank of New York, il quale segnala lo studio del poker come principale attività ricollegabile al successo nelle attività di trading finanziario.


Lo studio

Come accennato, la Federal Reserve Bank di New York (FRB), in collaborazione con i ricercatori della University of Southern California e dello University College di Londra, ha condotto uno studio sul successo degli operatori finanziari professionisti.

Per la ricerca, intitolata "Strategic Sophistication and Trading Profits: An Experiment with Professional Traders" (in italiano “Sofisticazione strategica e profitti di trading: un esperimento con operatori professionisti”) sono stati reclutati 56 trader professionisti più un gruppo campione di controllo, di uguale numero, composto da studenti. Entrambi i gruppi sono stati sottoposti sia a un gioco di trading simulato al computer, per valutarne le prestazioni, sia ad altri test specifici su un’ampia gamma di competenze specifiche, per vedere quali abilità potessero essere correlate al successo nel trading.

Il risultato principale emerso dallo studio è stato che, mentre tra gli studenti l'unico fattore utile per prevedere il successo nel trading era l'intelligenza generale, tra i trader professionisti, invece, il successo non dipendeva da alcuna intuizione fondamentale sul valore, ovvero non contavano molto né l'intelligenza né altri tratti della personalità e delle abilità cognitive. Ciò che contava era la sofisticazione strategica, nel senso di portare l'analisi del comportamento altrui ad alti livelli, cosa che, di fatto, sta alla base del gioco del poker professionistico.

Perché il poker

Il poker, come vuole la saggezza popolare, è un gioco che inizia quando si pensa a ciò che l'altro pensa delle proprie carte. Si basa, cioè, su un’analisi approfondita del comportamento altrui, che detta poi le scelte di comportamento dei giocatori. Una sofisticazione strategica del tutto simile a quella delle operazioni di trading finanziario.

Ecco, quindi, perché lo studio condotto della FRB suggerisce, a chi voglia diventare un trader finanziario, di giocare a poker piuttosto che frequentare le lezioni e di seguire corsi di teoria dei giochi, piuttosto che quelli di economia. Ovvero perché (sempre secondo la ricerca) il poker, così come il trading finanziario, rappresenta un gioco che premia sia l'aggregazione di informazioni provenienti da offerte e rilanci altrui, sia l'utilizzo di tali informazioni, con lo scopo di fornire liquidità.

Sia il poker che il trading, infatti, hanno in comune svariati fattori come:

  • la probabilità,

  • la capacità di gestione del rischio,

  • il modello psicologico simile.

La probabilità perché, così come un investitore non è mai sicuro al 100% di aver acquistato il giusto titolo, così il giocatore di poker non può essere sicuro di vincere una mano pur avendo ottime carte, perché può comunque perdere se alcune carte sfavorevoli cadono sul tavolo.

La gestione del rischio perché (che si tratti di un gioco come il poker o di un investimento finanziario) è sempre essenziale per capire quanto scommettere o quanto investire.

Il modello psicologico simile, infine, perché sia i trader finanziari che i giocatori di poker professionisti basano le loro decisioni su pensieri razionali e su un’attenta e costante analisi degli avversari (comportamenti, espressioni facciali), cosa che permette loro di individuare gli errori più comuni e di portarsi avanti con la strategia così da ottenere il profitto più alto.


Dove giocare a poker oggi

Se, quindi, l’obiettivo è quello di diventare un broker finanziario di successo, allora non resta altro che dedicarsi agli studi sulla teoria dei giochi e giocare il più possibile a poker. Per farlo basta andare online, dove spopolano infinite applicazioni e piattaforme dedicate e dove è possibile imparare tutti i segreti del gioco e affinare le proprie tecniche con sessioni online interattive ed estremamente realistiche.

Un esempio è la piattaforma PokerStars che, tra le altre cose, offre una sezione dedicata proprio all’apprendimento delle principali regole e strategie del poker.

Erik Seidel: un grande esempio di finanza applicata al poker

E se si vuole cercare un punto riferimento, qualcuno che incarna ciò di cui lo studio parla, bisogna guardare ad Erik Seidel, uno dei più grandi giocatori contemporanei di poker.

Erik, infatti, ha iniziato la sua carriera di giocatore professionista non con il poker ma con il backgammon, gioco attraverso il quale, intorno ai 27 anni, ha conosciuto due operatori finanziari che vedendolo giocare gli hanno offerto un posto nella loro agenzia di trading.

Da lì Seidel attraversa un periodo florido che termina alla fine degli anni ‘80, a causa della crisi finanziaria che colpì tutto il mondo in quel periodo. Uscitone distrutto viene reintrodotto al gioco professionistico, ma questa volta gli viene proposto di giocare a un gioco diverso: il poker.

Nasce così una delle più importanti stelle del panorama pokeristico internazionale contemporaneo, con 32 anni di tornei live e un jackpot di circa 40 milioni di dollari accumulati durante la carriera.