Tavernise (M5S): “da Regione nessuna attenzione sull’accesso alle spiagge per i disabili”
“Un anno, tanto è il tempo trascorso ad oggi dalla presentazione di una proposta di legge a mia firma per garantire l’accessibilità dei disabili alle spiagge demaniali destinate alla balneazione. Di quella proposta di legge però c’è solo l’assegnazione alle commissioni competenti. Viene da chiedersi quanto tempo ancora chi è in difficoltà nella nostra regione dovrà aspettare per vedersi riconosciuta una battaglia di civiltà?”
È questa la domanda che si pone il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, ricordando come una legge regionale, in particolare la n. 4 del 2003 prevede la possibilità per i comuni costieri di richiedere il finanziamento per la realizzazione di strutture mobili o fisse, e della relativa segnaletica di riferimento, per agevolare l’accesso al mare, sulle spiagge libere, di persone con problemi motori.
Ma da molti anni però questa disposizione non viene finanziata, puntualizza Tavernise aggiungendo che successivamente poi, l’approvazione della legge regionale 17 del 2005, “disciplinante l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo destinato a fini turistico-ricreativi, prevedente, all’articolo 15 comma 2, che i concessionari garantiscano l’accesso al mare da parte dei disabili, predisponendo appositi percorsi da posizionare sulle spiagge, sia normalmente che parallelamente alla battigia. Allo stesso modo, per le spiagge libere la stessa legge regionale n. 17/2005 prevedrebbe che la Regione tramite il piano di indirizzo regionale (PIR), obblighi i comuni al medesimo adempimento”, precisa il pentastellato.
“Si tratta di leggi regionali però – aggiunge poi il capogruppo - che risultano disattese e insufficienti. Garantire l’effettivo godimento delle zone balneari, da parte dei disabili, significa per esempio predisporre sedie per l’accesso alla spiaggia e al mare, parcheggi dedicati e servizi igienici adeguati”.
Per Tavernise serve garantire un’offerta di servizi completa, che vada oltre le dotazioni minime, e cerchi di soddisfare ogni necessità dei disabili: “in questo senso – spiega - va la proposta di legge depositata un anno fa che la Regione tarda a portare avanti sintomo questo di una scarsa sensibilità e attenzione del legislatore regionale alle istanze dei disabili. Garantire il diritto alla piena fruizione delle spiagge e del mare da parte di tutti significa promuovere l’uguaglianza sostanziale. E’ una questione di civiltà sociale che evidentemente la Regione ha deciso di non portare avanti” conclude il consigliere regionale.