Corigliano-Rossano, marcatori identitari: al Majorana progetto pilota

Cosenza Attualità

In termini di percentuale di superficie agricola utilizzata, pari a circa il 37%, la Calabria risulta la più biologica d’Italia e la terza in Europa ed il cibo calabrese è riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo, simbolo del life style mediterraneo e d’Italia. Prodotti, ricette, luoghi, usi e costumi codificano fortemente un modo preciso di essere e stare in comunità.

Nel Made in Calabria c’è la summa identitaria e quasi sempre distintiva di territori diversissimi tra loro, delle sue genti e della sua millenaria storia di crocevia tra culture, tradizioni, spiritualità e gusti diversi. L’alimentazione, l’alimentarsi, in questa regione, non è solo una rivendicazione identitaria, afferisce al sacro. E' quanto si legge in una nota dei fautori della proposta.
"Nutrirsi - continua la nota - in questa terra magica ed ancestrale, è il rituale attraverso il quale ci si riconosce, vale anche per il forestiero, come comunità. Nel cibo e attraverso il cibo in Calabria più che altrove, si creano e si saldano legami, si onorano le radici e si sancisce l’appartenenza all’ambiente in cui si nasce o ci si ritrova. Questo fa dell’enogastronomia calabrese e vissuta in Calabria, un’esperienza irripetibile, difficilmente replicabile altrove".

È, questo, uno dei passaggi chiave della definizione del Paniere esperenziale dell’identità agroalimentare ed enogastronomica della regione più bio d’Italia e terza in Europa, inserito come Marcatore Identitario Semplice (Mis) all’interno della Proposta ufficiale di Mappatura dei Marcatori Identitari della Calabria Straordinaria, depositata lo scorso mese alla Fondazione Calabria Film Commission dal Program Manager della Cabina di Regina regionale sui Mid Lenin Montesanto e oggetto del primo corso sperimentale sui Mid, ospitato come scuola pilota in Calabria dall’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana di Corigliano-Rossano.

Il percorso di formazione proposto da Montesanto, dal titolo Calabria Straordinaria, i Marcatori Identitari Distintivi (Mid) di Tipo Agroalimentare, si è articolato in diverse lezioni: dall’introduzione generale sui Mid all’economia circolare ed sovranità alimentare, dal posizionamento commerciale e dalla sostenibilità di un’impresa identitaria al marketing territoriale, alla filiera corta agro-alimentare ed al turismo esperenziale; ed ancora, dal valore del paniere e dell’esperienza enogastronomica calabrese alla riconoscibilità universale dei mid agroalimentari ed alla loro commercializzazione glocale.

Particolarmente interessante e coinvolgente per gli studenti dell’agrario, dell’alberghiero e dell’industriale che hanno frequentato l’originale corso è stato il workshop coordinato da Cristiana Smurra nell’Azienda Agricola dell’Agrichef Enzo Barbieri su Economia circolare. Lotta allo spreco alimentare. Filiera corta. Bottega online. Orti e conserve. Accoglienza. Banqueting.

Il workshop nell’oasi Barbieri ha fatto seguito alle lezioni dirette da Montesanto con Vincenzo Brunetti dell’azienda La Sulla di Paludi (Valore identitario, sociale, nutrizionale, ecologico ed economico della Podolica), con i Fratelli Godino del Birrificio Artigianale di Vaccarizzo Albanese (Posizionamento commerciale e sostenibilità di un’impresa identitaria), con Roberto Bonofiglio di Mi’ndujo (Naming identitario come strumento economico, di marketing e di cambiamento) e con Mariateresa Celestino della Salumeria Avena I Ciommetti dal 1959 di Corigliano – Rossano.

Nel corso delle visite all’Azienda agricola del Majorana si sono tenuti anche gli incontri con Antonello Fonsi ed Enrico Parisi, presidente zonale e delegato dei Giovani Coldiretti della Calabria, il docente di enogastronomia Pietro Bloise ed il presidente dell’Ordine regionale dei Periti Agrari Angelo Minisci.

Lezioni frontali e sul campo si sono concluse con la Festa del Grano Bio co-organizzata con il Dirigente del Majorana Saverio Madera, ospitata con successo a chiusura dell’anno scolastico in uno dei terreni dell’Azienda Agricola dell’Istituto, in contrada Momena.

Probabilmente da nessun’altra parte come in Calabria – Montesanto ha spiegato perché l’inserimento del Paniere esperenziale dell’identità agroalimentare ed enogastronomica nella mappatura dei marcatori identitari – ogni pietanza, ogni singolo prodotto, è lo specchio di un territorio e della sua storia. E la regione di territori bellissimi e storie affascinanti, di narrazioni inedite e luoghi ancora inesplorati ne ha tanti.

Dai mari alle campagne, dai laghi alle vette, esiste una combinazione unica e specifica di fattori ambientali, orografici e pedoclimatici, uno scenario variegatissimo lungo il quale si dipana una straordinaria biodiversità che rende il patrimonio agroalimentare, enogastronomico, culinario e culturale calabrese tra i più ricchi del Continente. In questo Marcatore Identitario Semplice (Mis) censiamo e consideriamo, con questa precisa chiave di lettura unitaria, ben 581 elementi tra prodotti, ricette, pietanze, tutte declinazioni di un’unica esperienza.

Un immenso corpus alimentare di impareggiabile qualità e di altissimo valore identitario e culturale che ricomprende prodotti riconosciuti Dop, Igp, Doc, eredità sostenute dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità e tanti Piatti della Memoria che – come si legge nel libro dal titolo “Alla ricerca del cibo perduto – Manuale di sovranità alimentare per la Calabria del Terzo Millennio” a cura di Manuelita Iacopetta e Pietro Ardito (Grafichèditore) – rappresentano uno “scrigno inesauribile di diffusa memoria collettiva che, sottratto all’oblio, diventa oggi su scala globale l’unità di misura competitiva della qualità della vita e la chiave di lettura più convincente di una diversa visione dello sviluppo individuale e sociale”.

In questa cornice e con questo spirito il Paniere esperenziale dell’identità agroalimentare ed enogastronomica calabrese, tra i marcatori identitari di questa terra, può essere considerato l’icona più tangibile ed emozionante di quello che il Sociologo Franco Cassano definiva Il Pensiero Meridiano.

Anche a seguito e tenendo conto, delle osservazioni emerse nel proficuo incontro con l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo – ha concluso Montesanto – la Cabina di Regia ha valutato di elaborare questo speciale Marcatore Identitario Semplice, finalizzato ad includere con funzione ombrello tutti i prodotti tipici, autentici e destinatari di certificazioni e/o riconoscimenti, espressione unitaria della distintività e della qualità della biodiversità agroalimentare e della forza esperienziale, culturale, storica ed anche turistica delle produzioni e delle trasformazioni enogastronomiche della Calabria".