Falerna: Antonio Cannone racconta “Quando la ‘ndrangheta sconfisse lo Stato”
Organizzato dal Circolo culturale Lo Scarabeo, venerdì 28 luglio alle 20, in Piazza Marconi a Falerna centro, si terrà la presentazione del libro “Quando la 'ndrangheta sconfisse lo Stato” di Antonio Cannone, edito da Luigi Pellegrini Editore per la collana mafie diretta da Antonio Nicaso. Insieme all’autore saranno presenti Walter Aversa e l’avvocato Luigi Muraca.
Con questo ultimo saggio, lo scrittore e giornalista lametino, torna sul caso del poliziotto Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano uccisi dalla mafia a Lamezia Terme il 4 gennaio 1992.
Nel libro si parla di particolari fino ad oggi sconosciuti. Aspetti intimi da un lato, ma anche di natura pubblica per ciò che rappresentava l’attività del sovrintendente Aversa.
Un quadro vasto e complesso che emerge dalla testimonianza diretta ed esclusiva del primogenito della coppia, Walter che, nel dialogare con l’autore, non si sottrae ad evidenziare i lati oscuri della vicenda, a partire dal falso racconto della supertestimone, Rosetta Cerminara e dalla condanna, nel 2020, da parte del Tribunale di Salerno del Pm dell’epoca.
Ma uno dei particolari più “scottanti” e sconosciuti all’opinione pubblica e alla stampa, è quanto accaduto poche ore dopo l’agguato mortale.
“Tre uomini fecero ingresso a casa nostra, a poche ore dall’agguato. Due di loro, mai più visti, per un’ora e mezza rimasero chiusi nella stanza di mio padre. Cosa cercassero nessuno lo ha mai saputo”. Rimane un grande interrogativo: “Chi ha fatto sparire le carte delle indagini su cui mio padre lavorava?”.
Salvatore Aversa aveva capito che c’erano dei poteri forti, c’era qualche cosa di molto pesante che si stava organizzando contro di lui. La 'ndrangheta in quegli anni sconfisse lo Stato. Walter parla di “menti raffinate che lavoravano a stretto contatto con le famiglie criminali lametine e non solo”.