Bilanci Asp e Ao, Bruni (Pd): dette cose non vere, passività da 2,5 miliardi di euro”
Sui bilanci consuntivi adottati per il 2022 dalle Asp e Aziende Ospedaliere calabresi sono state dette tante cose, molte delle quali sarebbero inesatte, e per le quali la maggioranza, con in testa il Presidente Roberto Occhiuto, che come noto è anche commissario alla sanità, “hanno manifestato una grande gioia per lo ‘straordinario’ risultato raggiunto”.
Se ne dice certa Amalia Bruni, del Gruppo del Partito Democratico e vice presidente della Commissione Sanità in Consiglio Regionale, secondo la quale, dati alla mano (QUI), dai bilanci ufficiali adottati la passività ammonterebbe a due miliardi e mezzo di euro.
“Per formazione culturale e come ricercatrice - spiega infatti la dem - sono abituata a confrontarmi con i dati, con i numeri e con le cose che si possono dimostrare, tutto il resto rientra nella categoria delle chiacchiere che alimenta molto la politica (purtroppo) ma non la scienza, tanto meno la realtà”.
Fatta questa premessa, Bruni sostiene che per capire la verità è bastato prendere i bilanci e leggerli i bilanci, così da verificare “se quello che hanno detto ai cittadini calabresi rispondesse al vero o c’era altro sotto”.
Così, carte ufficiali alla mano, la vice presidente della Commissione Sanità non ha remore a affermare di trovarsi di fronte a “un disastro economico spaventoso”.
“Solo i debiti - sbotta - superano il miliardo e 700 milioni di euro e i fondi per rischi e oneri ammontano a oltre 700 milioni di euro mentre la passività (la somma dei due indicatori) sfiora i due miliardi e mezzo di euro”. A questo punto la dem pone un quesito: “ma il Commissario dove prenderà tutti questi soldi per onorare il debito?”
“Alla luce di questi dati - afferma ancora Bruni - resto dell’idea che per prima cosa, ad inizio legislatura, andava quantificato il debito e contrattata con il governo la quota a carico dello Stato per evidente corresponsabilità avendo per anni, di fatto gestito e governato la sanità calabrese”.
“Poi – prosegue - si doveva mettere mano a un progetto di ricostruzione condiviso per ridare energia e vitalità a tutto il comparto. E invece, la sanità calabrese nel corso degli anni dei vari commissari, ha visto il proliferare di una serie incredibile di mostruosità giuridiche che hanno permesso, alla fine, di adottare dei bilanci consuntivi del 2022 delle aziende ospedaliere”.
“Ma con Occhiuto - puntualizza la consigliera regionale - si è andati oltre, ora, grazie al D.L 51 c’è anche la possibilità di adottare al 31 dicembre del 2024 bilanci mai depositati per alcune delle aziende sanitarie, e questa cosa non si era mai vista fino ad ora nella storia italiana. I bilanci, infatti, hanno l'obbligo di continuità contabile”.
Secondo Bruni non aver approvato quelli degli anni precedenti “non rende certo il dato del bilancio dell'anno successivo e l'aver rinviato l'adozione dei bilanci, al 31 Dicembre 2024, di tutti gli anni antecedenti al 2022, rende di fatto incerti i dati del bilancio 2022, stante l'obbligo della continuità contabile sancita dal codice civile”.
“In Calabria – precisa ancora - ci sono aziende sanitarie che non hanno depositato bilanci per tre o quattro anni, qualcuna addirittura fino a nove, quindi come si fa a parlare di conti a posto se prima c’è il deserto contabile e nessuno sa con esattezza a quanto ammonta con precisione il debito? Ma il Commissario che intende fare? Perché quello che è peggio è che non s’intravede un ragionamento serio e condivisibile che possa condurci fuori da questo tunnel spaventoso”.