Sparò ed uccise migrante, assolto carabiniere: fu legittima difesa
Il carabiniere Antonino Catalano è stato assolto con la formula del “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di eccesso colposo di legittima difesa.
L’uomo, brigadiere dell’Arma, sette anni fa, sparò ed uccise Sekine Traoré, 27ennne migrante del Mali (QUI), dopo essere stato ferito una coltellata.
Il fatto avvenne esattamente l’8 giugno del 2016, all’interno della tendopoli di San Ferdinando: allora il militare, all’epoca appuntato in servizio alla Radiomobile di Gioia Tauro, intervenne nella struttura a seguito di una rissa scoppiata tra alcuni migranti.
Fu allora che il 27enne lo colpì con un fendente, tentando di attingerlo di nuovo, ma Catalano estrasse la pistola d’ordinanza e fece fuoco uccidendolo.
Come fa sapere il legale del militare, l’avvocato Eugenio Vagni, il Tribunale di Palmi, il 10 marzo scorso aveva assolto il carabiniere, e la sentenza è poi passata in giudicato, ritenendo, che l’imputato abbia agito per legittima difesa, accogliendo così pienamente la tesi difensiva e rigettando, contestualmente, le richieste di risarcimento avanzate delle parti civili, tra cui vi era anche l'Associazione contro gli abusi in divisa.