Intimidazioni ai giornalisti in calo, da gennaio a giugno 46 gli episodi denunciati

Calabria Attualità

Si è tenuta oggi a Roma, presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale, una riunione dell’Organismo permanente di supporto al “Centro di Coordinamento delle attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”, presieduto dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e Direttore Centrale della Polizia Criminale, Raffaele Grassi, e composto da rappresentanti di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Nel corso dell’incontro, nel quale è stato illustrato l’andamento del fenomeno nel primo semestre del 2023, sono intervenuti il Vice Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti Angelo Baiguini, il Presidente della Fnsi Vittorio Di Trapani, il presidente del Sindacato unitario giornalisti della Campania (e segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale) Claudio Silvestri ed i giornalisti Mimmo Rubio e Marilena Natale, che hanno avuto modo di testimoniare le proprie esperienze di operatori dell’informazione impegnati nel denunciare con i loro articoli contesti di illegalità in alcune aree del nostro Paese.

L’iniziativa ha rappresentato l’occasione per valutare l’andamento del fenomeno sul territorio nazionale. Il primo semestre ha evidenziato che gli episodi segnalati alle Forze di polizia sono stati 46, in calo del 28% rispetto allo stesso periodo del 2022, in cui erano stati censiti 64 eventi.

Il Prefetto Raffaele Grassi ha posto l’accento sul fatto che il fenomeno delle intimidazioni ai giornalisti – sia pur in diminuzione – deve essere oggetto di un attento monitoraggio.

“Al riguardo - è stato evidenziato - è sempre importante condividere tempestivamente le informazioni fra forze di polizia ed i professionisti dell’informazione, per consentire un’analisi sempre più puntuale ed approfondita del deprecabile fenomeno e al fine di garantire la prevenzione e il contrasto di ogni forma di compressione del diritto della libertà di stampa”.