“Malapianta”. Appello: 18 condanne per la cosca di San Leonardo, 30anni al boss Mannolo

Crotone Cronaca

La Corte d’Appello di Catanzaro (Giancarlo Bianchi presidente) ha condannato quest’oggi diciotto degli imputati nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Malapianta (QUI), inchiesta che a fine maggio del 2019 inferse un duro colpo alla locale di San Leonardo di Cutro, nel crotonese, collegata alla cosca Grande Aracri di Isola Capo Rizzuto.

L’indagine, diretta alla Dda del capoluogo di regione, fece luce sul dominio incontrastato nel traffico di droga tra le province di Crotone e Catanzaro, così come sull’usura a cui erano sottoposti diversi imprenditori locali e del Centro Nord Italia.

In particolare, però, sarebbe emersa la presunta influenza pluriennale sulla gestione dei villaggi turistici della costa ionica (QUI), costretti pagare il “pizzo”, ad assumere lavoratori “vicini” ai clan e a far ricorso a fornitorigraditi” a quest’ultimi.

Quanto alla sentenza di oggi, in pratica conferma la decisione del Tribunale di Crotone nel processo di primo grado celebrato nel maggio 2022: vengono difatti inflitti, anche in secondo grado, 30 anni di reclusione ad Alfonso Mannolo, 83enne presunto boss di San Leonardo di Cutro; 19 gli anni a carico del figlio, Remo Mannolo (assolto da tre imputazioni relative ad alcune estorsioni).

Ed ancora, 11 anni confermati per Antonella Bevilacqua mentre è stata ridotta da 16 a 15 anni e 9 mesi la condanna per Francesco Falcone.

Riduzione da 17 anni e due mesi a 7 anni per Giuseppe Benincasa (assolto dall’accusa di associazione mafiosa, ed escluse le aggravanti mafiose per quattro capi di imputazione); 7 anni, contro i 13 anni in primo grado, anche per Antonio De Franco (assolto dall’accusa di associazione mafiosa). Per quest’ultimi due revocati anche i risarcimenti al Comune di Cutro ed alla Regione Calabria decisi sempre in primo grado.

Ed ancora, 3 anni e 6 mesi di reclusione per Alberto Benincasa; 4 anni e 6 mesi per Mario Cicerone; 2 anni per Ciro Di Macco; 2 anni e 6 mesi per Roberto Fusari; 3 anni per Luca Mancuso Trabucco; 2 anni per Piero Giacchetta; 7 mesi per Luigi Giappichini; 3 anniper Paolo Menicucci; 5 anni per Pasquale Nicola Profiti; 7 mesi per Pietro Russo; 2 anni per Renzo Tiburzi; e 4 anni per Annunziato Profiti.